Dopo la prima riunione dell'anno della RBA rimarrà in piedi soltanto una delle strategie messe in atto nel 2020, quando la banca centrale dovette intervenire in modo deciso per supportare l'economia durante l'emergenza causata dalla pandemia.
PUNTI CHIAVE
- La RBA, banca centrale australiana, ha deciso di mantenere il tasso di interesse allo 0.1, il tasso più basso di sempre
- Allo stesso momento, ha deciso di sospendere la politica finanziaria del quantitative easing, ovvero l'acquisto di titoli di Stato che aveva lo scopo di sostenere l'economia australiana tramite l'immissione di denaro nel mercato
- L'aumento dell'inflazione, al momento, non sembra preoccupare la RBA, anche se i tassi sui prestiti bancari stanno già crescendo
L'ultima porta lasciata aperta dalla banca centrale, infatti, sarà quella del tasso di interesse, per il quale si è deciso di mantenere lo status quo: la RBA, almeno per il momento, non metterà le mani sul minimo storico dello 0,1%, tasso di interesse stabilito in piena emergenza Covid-19 nel 2020.
A questa decisione attendista fa da contraltare quella di interrompere il cosiddetto quantitative easing, ovvero l'immissione di denaro nel mercato e nel circuito delle banche private da parte della Banca Centrale tramite l'acquisto di titoli governativi.
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Questa strategia, a detta degli esperti, è dovuta al fatto che la RBA, insospettita da un'inflazione che sembra crescere oltre le aspettative, avrebbe deciso di non stimolare ulteriormente l'economia con quei quattro miliardi di dollari che, settimanalmente, immetteva nel circuito delle banche commerciali tramite il quantitative easing.
Secondo Massimiliano Tani, professore di finanza dell'Università del NSW di Canberra, questa decisione "bifronte" è un primo segnale di una politica economica che si va facendo più restrittiva.
Ascolta il nostro servizio, e l'analisi di Massimiliano Tani.
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