Banksy, Invader, Blu sono i ‘tag’- ovvero dei nomi d’arte- di alcuni tra gli artisti di strada più conosciuti al momento. Il fenomeno della street art, nato alla fine degli anni '60 e ormai molto diffuso nelle metropoli di tutto il mondo, rasenta spesso la legalità; per questo i graffiti appaiono sui muri con il favore della notte in modo che l’identità dei loro artefici rimanga ignota. Nessuno sa che faccia abbiano questi street artist, appaiono con il volto coperto durante le interviste e parte della loro fama è forse accrescuita anche da questo alone di mistero che li circonda.
Eppure c’è uno street artist che sta guadagnando gli onori della cronaca in Italia e che ci mette anche la faccia: si tratta di Pier Paolo Spinazzè. Originario di San Giovanni Lupatoto, un piccolo paesino in provincia di Verona. 37 anni, Pier Paolo firma le sue opere con il tag di ‘Cibo’. Una scelta non casuale, dal momento che i suoi soggetti sono coloratissimi piatti della tradizione nostrana.

Cibo Source: https://www.facebook.com/cibooooo/
"Trovo il degrado a volte un triste problema, ma con opportunità saporite!"
Le opere di Cibo non hanno solo un valore estetico, ma anche uno strumento di protesta con un preciso valore politico. Tre anni fa, Cibo ha deciso di iniziare a coprire le frasi d’odio razziale o sociale che apparivano sui muri delle cittadine della provincia di Verona dove abita.
“Soprattutto in questo momento in cui i fascismi dilagano, l’odio viene trasmesso volentieri in Italia”
Laddove c'erano svastiche, frasi razziste o xenofobe sono cominciate ad apparire caramelle, salumi e forme giganti di parmigiano. Opere coloratissime che rifacendosi, alla tradizione contadina della zona, hanno trasfomato ‘muri d’odio’ in pezzi d’arte. Questo perché, come ci ha raccontato, il suo ruolo di artista rappresenta per lui il diritto e anche il dovere di rendere le città stupende e togliere il degrado dalle strade. Del resto, ‘come fai a spiegare ad un bambino una scritta razzista?’ si è detto Cibo.
SBS Italian ha chiesto a Cibo come gli abitanti della zona abbiano reagito alla comparsa dei suoi lavori. L’artista ci ha descritto la realtà delle campagne venete, fatta di piccole aziende e famiglie di contadini, in cui spesso le novità non sono benvenute. Ma pur non essendo a New York, ha scherzato l’artista, i suoi vicini sono stati felici del messaggio positivo veicolato dai suoi lavori.

+ PANNA E FRAGOLE - INSULTI Legnano, Italy Source: https://www.facebook.com/cibooooo/
“Nonostante facciamo lavori diversi, io sono artista e loro sono contadini, condividiamo gli stessi valori quindi l’iportanza del territorio, delle tradizioni, del rispetto dell’ambiente”
Quindi perché il cibo? Facendo arte pubblica, Cibo doveva essere veloce nel comunicare i suoi messaggi e appunto proprio le cose buone della sua terra rappresentavano per lui un’ottima chiave per trasmettere il messaggio profondo che del writer. A tavola si sta insieme, si condivide, non c’è spazio per l'odio. Come per il cibo, anche l’arte è qualcosa che va oltre il dato reale, veicola messaggi e trasmette cultura. Spesso non servono elaborazioni complicate per arrivare al punto. Con i suoi murales Cibo ha rappresentato le ‘cose buone’ d’Italia sia in Francia sia in Spagna e chissà che a breve non spunti qualche panettone gigante anche in qualche città australiana.
I murales di Cibo

Apo Scaligera, Cibo Source: https://www.facebook.com/cibooooo/

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