A178 anni dalla fondazione, l'agenzia di viaggi britannica Thomas Cook ha improvvisamente chiuso i battenti oberata dai debiti, lasciando a terra oltre mezzo milione di turisti incapacitati a tornare in patria, la maggior puarte dei quali di nazionalità britannica.
E secondo il professor Max Tani, parte delle ragioni dietro al collasso della storica azienda avrebbero a che vedere con l'incertezza creata dalla Brexit, ed in particolare con il crollo della Sterlina, iniziato all'indomani del referendum di tre anni fa.
"Il problema della Thomas Cook è legato al fatto di avere entrate e uscite in monete diverse. L'azienda ha costi che deve pagare in valuta internazionale, in modo particolare il dollaro americano che si è rafforzato negli ultimi anni. D'altro canto, ha entrate in Sterline, moneta che è andata, se non a picco, quasi dall'annuncio della Brexit", sostiene Max Tani.
Ma se il Regno Unito paga l'incertezza e la confusione per quanto riguarda l'uscita dall'Unione Europea, anche in Europa ci sono alcuni problemi.
Il Presidente uscente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha dichiarato che il rallentamento della crescita dell'area Euro sarebbe superiore a quanto previsto in precedenza.
Secondo il Professr Tani questo avrebbe a che fare con le politiche sul commercio internazionale messe in atto dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
E se volete ascoltare l'intervento completo del Professor Max Tani potete cliccare Play nell'audioplayer posizionato all'interno dell'immagine sotto al titolo di questo articolo.




