È prevista per oggi, mercoledì 23 dicembre, la riapertura del porto di Dover, crocevia degli scambi commerciali tra Regno Unito ed Europa. Le autorità francesi hanno infatti annunciato che sarà consentito nuovamente ai camionisti di attraversare la Manica, a condizione che possano dimostrare un risultato negativo al coronavirus confermato da un test eseguito non prima di 72 ore dall’inizio del loro viaggio.
Le lunghissime file di camion bloccati dal divieto, imposto dalla Francia domenica sera ad ogni spostamento dal Regno Unito, sono l’immagine di una Europa che ha reagito con preoccupazione alla notizia di una nuova variante del coronavirus rilevata in Inghilterra.
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Milena Paciello, medico di base nel primo ambulatorio italiano a Londra, ha spiegato a SBS Italian come la cosiddetta “variante inglese” del COVID-19, identificata nella regione meridionale inglese del Kent, sia attualmente oggetto di studio in laboratorio.
Diciassette mutazioni genetiche sono state al momento rilevate, di cui otto, spiega la dottoressa Paciello, sono legate alle proteine di picco (in inglese spike proteins), “gli artigli con cui il virus si attacca alle nostre cellule e le infetta.
Al momento, c’è evidenza di una aumentata trasmissione, ma non della severità della malattia.
I contagi sono saliti, con il governo inglese che “mette uno stop all’assembramento sregolato dello shopping natalizio e ai viaggi aerei”.
Anche l’Italia ha di fatto imposto un blocco per gli spostamenti verso il Regno Unito, e prevede il ritorno in Italia solo per i cittadini residenti e coloro che sono in condizioni di criticità e urgenza. Chi rientra in Italia dovrà fare il tampone prima e dopo la partenza e dovrà sottoporsi a quarantena per 14 giorni.
Dati incoraggianti vengono dalla campagna di vaccinazione, che Londra ha iniziato l’8 dicembre. Già oltre 500.000 persone sono state vaccinate e, ci ricorda la dottoressa Paciello, i numero dovrebbero aumentare ulteriormente, con l’espansione dei centri preposti alla vaccinazione, che dai prossimi giorni includeranno anche i laboratori dei medici di base.
Sarà sicuramente un Natale meno rischioso, lo vivremo nelle nostre case, senza gli affollamenti dei centri commerciali e senza i ritardi delle partenze in aeroporto. Un Natale dove molti di noi eviteranno di ricevere e donare un regalo molto sgradito, il coronavirus.
Ascolta l’intervento completo.
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.




