“A partire dalla considerazione che muoversi è sempre stato nel DNA delle popolazioni umane, per cercare nuove terre, nuovi futuri, ci siamo interrogate su come raccontare l’immigrazione”, racconta Nicla Buonasorte, curatrice del nuovo .
La soluzione trovata dal Museo è quella di concentrarsi non sugli oggetti tradizionali ma sulle storie umane.
Non ci saranno oggetti nel museo ma storie
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“Incontreremo persone che parlano e raccontano attravero le loro storie e le loro biografie. Dal Risorgimento ai giorni nostri, perché migrare e spostarsi è ancora parte dell’esperienza comune degli italiani”, aggiunge Nicla.
Commenda di San Giovanni di Prè, sede del MEI. Source: MEI
All’interno del Museo, che si sviluppa in tre piani ed in 16 aree, vi sono diverse sezioni, tra cui una dedicata alle migrazioni forzate.
“All’interno di questa troviamo un approfondimento dedicato ai prigionieri di guerra deportati in Australia durante la seconda Guerra Mondiale”, racconta Giorgia Barzetti, anch’essa curatrice del Museo, al microfono di SBS Italian.
“Abbiamo esempi di storie di chi una volta rimpatriato ha scelto di ritornare in Australia e passare lì il resto della sua vita, come racconti di chi ha scelto di venire reimpatriato e di non ritornare mai più”.
Ci interessava raccontare le diverse sfaccettature di un momento storico complesso
È stata scelta Genova come sede del Museo perché si tratta di un luogo simbolico per la migrazione italiana.
“Dal suo porto sono partite la maggior parte degli emigrati e la città che si allontanava dalla vista era per molti l’ultima immagine dell’italia”, spiega Nicla Buonasorte.
Interni del MEI. Source: MEI
L’antico edificio della Commenda, sede del museo, è stato a partire dal Medioevo un antico hospitales per crociati, pellegrini e mercanti ed ha mantenuto fino ad oggi una particolare connotazione simbolica, data dalla sua vicinanza dal mare e dal fatto di trovarsi nel quartiere dove venivano ospitati tutti gli italiani provenienti dalle regioni d’Italia in attesa di migrare.
Prigioniero in Egitto e poi in Australia: ascolta la seconda puntata della serie
Il Museo sta inoltre lavorando alla realizzazione di una piattaforma digitale per permettere anche agli italiani al di fuori d’Italia di accedere ai contenuti presenti nelle sale.
Lettere dal passato, collezione del MEI. Source: MEI
Le curatrici del Museo Giorgia Barzetti e Nicla Buonasorte raccontano a SBS Italian la storia di questa iniziativa e perché è stata scelta proprio Genova come sua sede.
LISTEN TO
Ad inizio maggio è stato inaugurato a Genova il nuovo Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana, un omaggio per le centinaia di migranti che hanno lasciato l’Italia.
SBS Italian
03/06/202213:18