Venti anni fa il mondo veniva scosso da una serie di attacchi sul territorio statunitense, i primi della storia sul suolo americano.
Il piano ordito da Al Qaeda portò al dirottamento di quattro aerei di linea, due due quali si schiantarono contro le Torri Gemelle di New York facendole crollare.
I ricordi di Giovanni Floris

"Il giorno che ha cambiato le nostre vite”
Un terzo aereo si abbattè sul Pentagono, la sede del Ministero della Difesa, mentre un quarto (destinato molto probabilmente al Campidoglio di Washington), fu fatto precipitare in un campo in Pennsylvania dagli stessi passeggeri del volo, nel frattempo informati degli altri attentati.
Le vittime furono circa tremila, ma l’impatto dell’11 settembre andò oltre il bilancio delle perdite umane e materiali e portò a cambiamenti radicali nelle nostre vite.

Un'immagine che precede di pochi istanti il crollo delle torri del World Trade Center di New York, in fiamme dopo essere state centrate da due aerei. Source: AP Photo/Richard Drew
La mattina di quella giornata che ha cambiato per sempre anche il nostro modo di aggregarci e di viaggiare, il giornalista Vincenzo Martucci si trovava nella Grande Mela.
Quando stavo arrivando stava cadendo una torre e c'erano persone che si buttavano nel vuoto
Dopo aver visto in TV le immagini del primo aereo abbattuto contro un grattacielo del World Trade Center, Vincenzo avvisò i famigliari in Italia e si diresse, correndo, verso le Torri Gemelle.
"In quei giorni New York divenne un cimitero" racconta a SBS Italian.
Riascolta la testimonianza di Vincenzo Martucci:
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.