I leader mondiali continuano a porre pressiore sull'esercito del Myanmar a seguito del colpo di stato che ha destituito dal potere la leader democraticamente elettra Aung San Suu Kyi e altri membri del governo.
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I militari avrebbero rimosso dai loro incarichi 24 ministri e vice ministri da portafogli di importanza chiave ed avrebbero già nominato 11 nuovi ministri, affermando che l'esercito manterrà il potere per i prossimi 12 mesi prima di indire nuove elezioni.
I generali dell'esercito hanno dichiarato che la presa di potere si è resa necessaria a seguito delle frodi elettorali che si sarebbero, a detta loro, verificate durante le elezioni tenutesi lo scorso novembre.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha minacciato di reimporre sanzioni economiche nei confronti del Myanmar, mentre il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric ha affermato che le differenze tra le parti dovrebbero essere risolte tramite dialogo.
I 15 membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite discuteranno della situazione in Myanmar durante una rinuione a porte chiuse che si terrà nella giornata di oggi.
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