Secondo il giornalista Gabriele Battaglia, sono tre i temi portanti di questo 2019 visto da Pechino.
Il primo è la guerra commerciale con gli Stati Uniti.
"La guerra commerciale è in corso da un anno e mezzo circa e consiste sostanzialmente in dazi reciproci tra i due paesi, che vanno a rompere quello che è stato un po' il modello economico che poi ha influito sull'economia globale negli ultimi 40 anni".
Ma di quale modello si tratta?
"Si tratta di quello che vede le imprese occidentali, e quelle statunitensi in particolare, delocalizzare in Cina. La Cina produce e diventa fabbrica del mono in virtù del basso costo del lavoro e di una serie di altri dispositivi. Le merci cinesi inondano l'occidente e a questo punto l'occidente si indebita con la Cina ed essa stessa ne compra il debito", spiega Gabriele Battaglia.
Un meccanismo che viene chiamato quello dei "galeotti incatenati".
"Questo schema si è rotto nel momento in cui Donald Trump, dopo la campagna elettorale del 2016 in cui ha preso di mira particolarmente la Cina, ha deciso, una volta presidente, di passare alle vie di fatto. Ha quindi alzato delle tariffe doganali nei confronti della Cina accusandola di concorrenza sleale".
OIltre alla guerra dei dazi, il secondo macro-tema del 2019 per la Cina sono state le proteste a Hong Kong, iniziate il 9 di giugno.
"È stata un'espolsione per molti versi inaspettata, anche se, con il senno di poi, tutte le condizioni di quest'esplosione erano visibili. Ma non ce ne siamo accorti".
Il terzo tema principale di questo anno che si sta per concludere, secondo Battaglia, è il rallentamento dell'economia.
L'economia Cinese è infatti rallentata nel corso del 2019, ma le previsioni per il 2020 sono per un ulteriore peggioramento. E questo potrebbe rappresentatre un problema per la Cina e in particolare per il Partito Comunista al potere:
"Il Partito Comunista cinese aveva stabilito di fatto un patto non scritto, un patto soiciale, all'indomani del 1999 e quindi del massacro di piazza Tiananmen. Un patto con la sua gente in cui il partito chiedeva loro di non occuparsi più di politica e offrendo in cambio di garantire crescita sostenuta e benessere diffuso".
Ma secondo Battaglia, un rallentamento della crescita potrebbe significare l'esclusione di alcune fasce della società da questo benessere diffuso, un fatto che potrebbe destabilizzare le situazione.




