Amato e odiato, Sanremo rimane comunque un fenomeno di costume non trascurabile.
La finale del Festival quest'anno è stata seguita in televisione dal 74,1% degli italiani sintonizzati in quel momento: era dal 1995 che non si raggiungevano risultati di questo tipo.
Un dato ancor più sorprendente se si pensa che oggi le piattaforme sono molte di più, e anche quelle hanno registrato numeri mai visti primi: RaiPlay, che ha trasmesso in streaming anche in Australia le cinque serate, soltanto nella serata finale ha collezionato oltre 25 milioni di visualizzazioni.
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Amadeus tra il pubblico del teatro Ariston di Sanremo. Credit: LaPresse/Sipa USA/AAP Image
In particolare l'ha colpito la maturità con cui il giovane cantante napoletano Geolier ha gestito la conferenza stampa dopo essere stato fischiato nella serata delle cover.
"La qualità delle canzoni a noi è piaciuta molto, sono tutte molto radiofoniche".
Era a Sanremo anche la cantante di origine melburniana Gisella Cozzo. "C'è stato grande fair play quest'anno", commenta ai nostri microfoni.
"Il festival di Amadeus mi è sempre piaciuto in questi cinque anni, lui ha portato la freschezza dei cantanti più giovani e anche quella dei più grandi, come i Ricchi e Poveri", spiega Gisella.
"I'm an old timer", commenta Nick Lavermicocca, operatore di SBS che è cresciuto in Australia seguendo sempre il Festival a distanza ma con immutato interesse.
"È stato un festival bellissimo, ma trenta cantanti sono troppi", aggiunge, pur dicendo di aver apprezzato la prima serata con tutti i concorrenti.