Tra rimpasti di governo (l'ultimo dei quali ha visto un ex attore di telenovelas nominato al dicastero della cultura), atteggiamenti negazionisti e decisioni discutibili, il Brasile sta affrontando una gravissima emergenza da COVID-19. La scorsa settimana il Paese ha registrato il record di contagi in un singolo giorno e ad oggi conta 1 milione e 100 mila positivi al coronavirus, mentre il bilancio delle vittime ha superato quota 50,700. Particolarmente colpiti i grandi centri abitati e le comunità indigene dell'Amazzonia, che denunciano la carenze di strutture e la mancanza di ossigeno.
Ma quanto c'entrano le posizioni e le decisioni e del presidente brasiliano Jair Bolsonaro, che alla stregua di Boris Johnson e Donald Trump aveva sottostimato la portata del COVID-19, sulla crisi che sta martoriando il gigante sudamericano? E quale futuro si prospetta per il più grande Paese del continente sul piano sanitario, economico e dell'ordine pubblico?
Lo abbiamo chiesto a Florestano Tavernier, un imprenditore di origine napoletana che vive a Lençóis, un piccolo centro turistico dello stato di Bahia, nel quale - incredibilmente - non risultano contagi accertati.
Florestano Tavernier, 48enne napoletano, vive a Lençóis, nello stato brasiliano di Bahia, con la sua famiglia Source: Supplied
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