Meno di due ore e non quasi quattro, come si preventivava alla vigilia: non molto, ma abbastanza per diffondere parole e immagini distensive, dopo mesi di tensioni a colpi di dazi.
"Trump ha annunciato che andrà in visita in Cina il prossimo aprile, e che in seguito Xi Jinping ricambierà la visita negli Stati Uniti, probabilmente in autunno", spiega al microfono di SBS Italian il giornalista e direttore editoriale di China Files Lorenzo Lamperti, che ha sottolineato l'importanza di queste intenzioni.
Significa che i due leader hanno voluto prendere altro tempo per negoziare un'intesa più profonda, obiettivo complicato, ma sembra proprio che si voglia provare quantomeno a stabilizzare il disaccordoLorenzo Lamperti
"In sintesi, la Cina spinge su tre punti: il tema della tecnologia, la questione Taiwan e più in generale la garanzia di un rispetto reciproco", prosegue Lamperti.
Il direttore editoriale di China Files sottolinea quanto sia proprio quest'ultimo un tema sentitissimo da Pechino: "non è solo una questione formale, ma è sostanzialmente il riconoscimento del ruolo importante principale della Cina sull'ordine globale".
Termina così la tournée asiatica di Trump, che ha riscosso grandi consensi ma anche proteste soprattutto in Giappone e in Corea del Sud. In particolare, le proteste coreane sono state intense: questo perché, a detta di Lamperti, ci sono dei precedenti con Trump che i coreani si sono legati al dito, tra cui un licenziamento di massa di lavoratori coreani presso una fabbrica Hyunday in Georgia. 
In generale, secondo Lamperti "molti cittadini pensano che quella tra USA e Corea del Sud sia ormai diventata un'alleanza solo in una direzione, cioè sostanzialmente gli Stati Uniti chiedono, ma garantiscono poco".







