L’Ospedale della Pietà è stato fondato nel 1346 dal frate francescano Pietruccio d’Assisi per contrastare il diffuso fenomeno dell’abbandono di neonati, molti dei quali illegittimi, che altrimenti sarebbero morti di stenti.
A questi bambini veniva data la possibilità di avere un futuro: i maschi apprendevano abilità che avrebbero garantito loro un mestiere, mentre le donne iniziavano la carriera musicale.
“Delle bambine accolte si riusciva a riconoscere precocemente il talento musicale e a coltivarlo”, dice Deborah Pase, conservatrice dell'Istituto provinciale dell'infanzia Santa Maria della Pietà.
La musica per queste ragazze diveniva un concreto mezzo di riscatto sociale ed emancipazione.Deborah Pase

La grata dietro la quale si esibivano "Le Figlie del Choro" durante i loro concerti nella Chiesa della Pietà. Credit: Istituto Provinciale per l'Infanzia Santa Maria della Pietà.
Alcuni dei loro nomi – quasi tutti con il cognome della Pietà o contenente lo strumento che suonavano - sono rimasti famosi nella storia della musica classica italiana: Anna Maria della Pietà, Mariarosa del Violin, Lucrezia del Violin, Caterina della Viola, Bernardina del Violin, Tonina dell’Organo, Adriana della Tiorba, Fortunata Cantora e molte altre.
Tra coloro che vennero a Venezia ad ascoltarle c’erano numerosi intellettuali del tempo, tra cui Jean-Jacques Rousseau e Wolfgang Goethe.

Un segnale di riconoscimento lasciato con un bambino abbandonato nella "scaffetta" dell'Ospedale della Pietà di Venezia nel 1838. Credit: Venezia- Archivio Storico Santa Maria della Pietà.
“I genitori al momento dell’abbandono tentavano di lasciare delle tracce concrete raccontando le proprie storie”, dice Deborah Pase, "storie di povertà, di disagio sociale ma anche di un contesto che isolava le madri nubili o vedove".
Questi oggetti sono ancora conservati negli archivi storici dell’Istituto Provinciale per l’Infanzia Santa Maria della Pietà di Venezia.

Oggetto che conferma il ricongiungimento con la madre. Credit: Venezia- Archivio Storico Santa Maria della Pietà.
Oggi l’Istituto provinciale prosegue la secolare missione di dare assistenza “ai minori in difficoltà e alle maternità fragili, aprendosi all’accoglienza multietnica e interculturale”.
“L’Istituto è ancora oggi il luogo dei bambini in difficoltà. Ovviamente sono cambiati nel corso dei secoli le metodologie di intervento”, spiega Deborah Pase.
Ancora oggi l’istituzione ospita tre comunità socioeducative, due dedicate ai minori e una che accoglie il nucleo mamma-bambino.Deborah Pase
La facciata dell'Istituto Provinciale per l'Infanzia Santa Maria della Pietà di Venezia, l'antico Ospedale della Pietà. Credit: Istituto Provinciale per l'Infanzia Santa Maria della Pietà.
Foto: Istituro Pricinviade per l'Infanzia Santa Maria della Pietà e Archivio Storico Santa Maria della Pietà di Venezia.
Musica: UPM-KLA3051,3. Concerto No 1 in E major Op 8 allegro pastorale spring. Instrumental - Vivaldi 1371459.