Pugliese di origine, Rosa Didonna è arrivata a Sydney una decina d'anni fa, un trasferimento avvenuto quando era diventata da poco mamma.
"Sono venuta qui in Australia perché il mio ex marito voleva vivere in Australia e quindi, con un bambino di nove mesi, ci siamo trasferiti dall'altra parte del mondo", ricorda ai microfoni di SBS Italian.
Da vulcanologa, dopo una laurea e un master in Italia, Rosa non immaginava potessero esserci grandi possibilità per lei Down Under, ma i fatti l'hanno smentita.
"Ho trovato lavoro alla Macquarie University a Sydney. Da lì ho iniziato come researcher per due anni e mi sono appassionata ad un'altra area della vulcanologia che non avevo mai esplorato prima", spiega.
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Tra i tanti vulcani visitati da Rosa anche Mount Batur a Bali, in Indonesia. Credit: courtesy of Rosa Didonna
"Il mio PhD era in collaborazione con Singapore, quindi viaggiavo spesso anche a Singapore".
[In Australia] per la prima volta mi sono sentita valorizzataRosa Didonna
La grande apertura nei suoi confronti nell'ambiente universitario australiano ha sorpreso positivamente Rosa.
"Quando sono arrivata qui, non conoscevo assolutamente nessuno", spiega, "ma ho trovato che quello della ricerca era un ambiente che mi aiutava a capire come raggiungere il mio obiettivo, che era appunto quello di fare il dottorato".
"Nell'ambiente universitario in Australia in generale non importa quanti anni hai, se hai un figlio, chi sei nella tua vita privata: per loro è importante ciò che hai studiato, ciò che che sai, e quindi per la prima volta mi sono sentita valorizzata".
Rosa a Tenerife, nelle Canarie, sul vulcano Teide. Credit: courtesy of Rosa Didonna
"Durante il Covid il nostro dipartimento [alla Macquarie] ha chiuso, e quindi ho dovuto reinventarmi", spiega, "allo CSIRO ho trovato il giusto compromesso tra poter continuare a fare la mia ricerca e applicare il mio lavoro in qualcosa di più concreto".
"Mi sono candidata in questa offerta di lavoro che si chiamava Impossible Without You, un programma [CSIRO] solo per australiani, in cui cercavano di coinvolgere persone che appunto avevano un progetto, un'idea".
"Ho detto: 'ma perché non utilizziamo quello che io ho studiato per tutti questi anni sui vulcani attivi e lo applichiamo su delle rocce di origine vulcanica, ma che sono importanti, ad esempio, per il contenuto di litio?".
Questo progetto innovativo le ha permesso appunto di entrare al prestigioso CSIRO.
"Sicuramente il grande cambiamento per me nel venire qui è che mio figlio è rimasto a Sydney", ammette Rosa, "questo è un compromesso per il momento, per continuare questo mio progetto professionale".

Rosa in laboratorio. Credit: courtesy of Rosa Didonna