Roma, crolla la Torre dei Conti: polemiche per le morti sul lavoro e controversie internazionali

Un'immagine della Torre dei Conti vicino ai Fori Imperiali a Roma dopo il crollo di una sezione.

Un'immagine della Torre dei Conti vicino ai Fori Imperiali a Roma dopo il crollo di una sezione. Source: SIPA USA / Matteo Nardone / ipa-agency.net/Matteo NardoneIPA/Sipa USA/AAPImage

Un incidente sul posto di lavoro ha scosso Roma, con conseguenze che hanno imprevedibilmente coinvolto le relazioni internazionali tra Russia e Italia.


È morto l'operaio rumeno di 66 anni Octay Stroici a seguito del crollo parziale della Torre dei Conti, uno storico edificio medievale nel cuore dei Fori imperiali.

Il crollo è avvenuto durante i lavori di restauro; l'uomo è rimasto intrappolato per 11 ore nelle macerie prima di essere liberato dai soccorritori, salvo spirare poco più tardi in ospedale.

Si tratta di un incidente drammatico che ancora una volta sottolinea l'enorme problema italiano delle morti sul luogo di lavoro: le vittime di incidente, secondo le denunce di infortunio mortale presentate all'Inail (l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro), sono state 762 alla giornata di martedì.

Questo dato però non riflette la realtà, visto che almeno un quarto dei lavoratori italiani non ha questo tipo di copertura assicurativa.
E ad aggiungere una dimensione internazionale all'incidente, l'intervento su Telegram della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che ha accusato il governo italiano di "spendere inutilmente i soldi dei suoi contribuenti per l'Ucraina" e che fino a quando ciò non finirà "l'Italia crollerà tutta, dall'economia alle torri".

Ma perché un incidente sul lavoro a Roma è sfociato in una controversia tra Italia e Russia?

Ascolta l'analisi del giornalista Carlo Fusi cliccando il tasto "play" in alto a sinistra

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CARLO OREGLIA

Sono Carlo Oreglia, state ascoltando un podcast di SPS Italian. Andiamo a Roma dove un incidente sul luogo di lavoro, un tragico incidente che ha causato la morte di un operaio, ha causato diverse controversie e ha ripercussioni che vanno dal punto di vista sociale a quello internazionale. Noi facciamo il punto della situazione con il giornalista da Roma Carlo Fossi. Buongiorno Carlo e ben ritrovato su Radio SBS.

CARLO FUSI

Grazie, buongiorno a voi.

CARLO OREGLIA

Il crollo di una parte della torre dei Conti, uno dei luoghi iconici di Roma, nel cuore dei Fori Imperiali, ha causato la morte di un operaio rumeno, e ha ha causato diverse controversie. A partire dal momento in cui questo crollo è avvenuto, una delle parti più iconiche di Roma,

CARLO OREGLIA

A finire con polemiche internazionali, allora innanzitutto um raccontaci che cosa è successo e soprattutto dove esattamente si trova il.in cui questa torre dei conti è crollata.

CARLO FUSI

Sono le 11:20 e 22 circa di lunedì 03/11 e,

CARLO FUSI

Sono in corso dei lavori di ristrutturazione di uno degli edifici medioevali più famosi citati addirittura da Petrarca appunto la torre dei Conti che si trova a metà di via dei Fori Imperiali, cioè a 200 metri dall'altare della patria e altrettanti 200 metri dal Colosseo di fronte alle rovine della Roma imperiale della città Caput Mundi.

CARLO FUSI

del Tempio di Massensio, cioè di quelli che sono che è il centro rappresentativo della storia romana. ecco, sono in corso dei lavori da parte di quattro operai in questa torre che è abbandonata dal 2007, pensate quasi vent'anni.

CARLO FUSI

Sono in corso dei lavori quando intorno alle 11:20 un'arcata interna della torre comincia a sbriciolarsi i tre operai che stanno lavorando capiscono immediatamente che la situazione diventa drammatica e quindi scappano.

CARLO FUSI

E cercano di raggiungere come poi riescono a fare il suolo e mentre intanto il crolla la quest'arco questa volta e sfonda anche il pavimento del quarto piano all'interno della torre un'ora dopo nel mentre si cerca di loro sono arrivati a casa e ancora si cerca di.

CARLO FUSI

recuperare uno dei quattro operai che invece è rimasto sotto le macerie del quarto piano del solaio e dell'arco che è crollato un'ora dopo c'è un secondo crollo che stavolta svuota il contrafforte destro della Corte dei conti e sommerge ancora di un operaio che appunto rimane.

CARLO FUSI

Sotto le macerie e ci rimarrà per 11 ore completamente cosciente raggiunto dopo alcune ore dai vigili del fuoco che gli passano una maschera d'ossigeno e solo a mezzanotte del 03/11 riescono a tirarlo fuori, ma è in condizioni gravissime e purtroppo di lì a poco si spegnerà un operaio di 66 anni, un operaio esperto di cantieri, un operaio rumeno che viveva

CARLO FUSI

nella periferia romana e veniva a lavorare e dopo 66 anni forse era pure giusto che fosse in pensione e invece è credo il settecentosettantasettesimo operaio morto dall'inizio dell'anno, ne è morto anche un altro poche ore fa a Rovigo e quindi continua una strage in ques- di di morti sul lavoro e in questo momento tutta Roma e tutta l'Italia si raccoglie attorno a questa ennesima tragedia che coinvolge

CARLO FUSI

chi lavora gli operai edili che lavorano sui cantieri coinvolge uno dei monumenti più famosi di Roma. Il sindaco Gualtieri ha proclamato per domani il lutto cittadino, è in corso una manifestazione dei sindacati edili per protestare contro con tutte le croci davanti al Colosseo con gli elmetti per protestare contro questa strage a cui non si riesce a mettere fine e

CARLO FUSI

in corso, soprattutto sono in corso le indagini della magistratura che adesso hanno cambiato il capo d'accusa e adesso è un omicidio colposo alla ricerca delle responsabilità per capire come è stato possibile che un monumento storico che doveva essere messo in sicurezza si è invece rivelata una trappola mortale per l'operaio rumeno.

CARLO OREGLIA

Citavi dei numeri, quelli dei morti sul luogo di lavoro. Ebbene, non è in realtà semplicissimo riuscire a capire quanti effettivamente siano, perché

CARLO OREGLIA

se prendiamo per esempio le denunce di infortunio mortale che sono state presentate all'INAIL, sono state 674 nei primi otto mesi del 2000:25, ma il punto che la INAIL che serve proprio per le coperture assicurative, non è a disposizione di tutti, almeno un quarto dei lavoratori italiani non ha questo

CARLO OREGLIA

tipo di copertura per cui numeri variano, potrebbero essere, oltre 900 da 700 a 900. Ebbene, il decreto sicurezza che il governo ha proposto, si pone come obiettivo quello di fermare questa continua emorragia, però sono stati sollevati molti dubbi. Ecco, puoi raccontarci com'è la situazione in questo momento per quanto riguarda le misure del governo contro le morti sul lavoro?

CARLO FUSI

Le misure del governo contro le morti sul lavoro sono molto annunciate, ma poco praticate. In realtà dovrebbero esserci dei controlli continui e le nuove norme, quelle che sono in studio, dovrebbero rafforzare questi controlli sia da parte dell'inail sia da parte dei periti che devono intervenire. Sono previste diciamo accorgimenti e interventi

CARLO FUSI

normativi che devono dovrebbero garantire la sicurezza dei lavoratori. Però, come vediamo queste cose continuano a non a non succedere, cioè continuano ad essere ad esserci dei morti, continuano ad esserci dei crolli, continuano ad esserci delle situazioni drammatiche. Noi parliamo delle morti come queste sui cantieri, però ci sono anche morti

CARLO FUSI

che hanno riguardato per esempio lavoratori agricoli nel Pontino, morti di immigrati che perdono la vita e nessuno sa, vengono sfruttati come schiavi e nessuno sa quasi neanche il nome di chi muore, quindi insomma diciamo è una situazione molto drammatica sulla quale è intervenuto

CARLO FUSI

molte volte anche il Presidente della Repubblica. Iniziative allo studio ce ne sono, però i sindacati denunciano che queste iniziative non risolvono il problema. Ci sono molte parole, molto cordoglio, molta solidarietà e pochi interventi specifici e nel frattempo gli operai continuano a morire.

CARLO OREGLIA

Noi siamo in collegamento con il giornalista da Roma Carlo Fusi per parlare della tragedia avvenuta ad inizio settimana

CARLO OREGLIA

nel cuore dei fori imperiali e il crollo di un edificio storico, la cosiddetta Torre dei Conti che ha causato la morte di un operaio rumeno. E come dicevamo, ci sono diversi livelli di lettura di questa tragedia e c'è anche un risvolto internazionale, visto che,

CARLO OREGLIA

il Ministero degli Esteri russo nella voce di Maria Zakharova, la portavoce del ministero, ha letto questa situazione in chiave politica, scrivendo queste parole, “finché il governo italiano continuerà a spendere inutilmente i soldi nei suoi contributi per l'Ucraina, l'Italia crollerà tutta dall'economia, alle torri”. Un intervento molto pesante, che è stato stigmatizzato dalla classe politica. Raccontaci allora Carlo.

CARLO FUSI

Sì è stato un intervento a gamba tesa, assolutamente non previsto perché connettere la guerra in Ucraina, l'invasione russa nei confronti del governo di Kiev

CARLO FUSI

con una tragedia sul lavoro di cui abbiamo parlato fino a pochi minuti fa, una tragedia che è costata la morte, dicevamo appunto a un operaio rumeno, un intervento per circa 7 milioni di Euro dovuti al PNRR e mettere insieme queste due cose, cioè strumentalizzare una tragedia sul lavoro per parlare della fornitura di armi del governo italiano

CARLO FUSI

insieme a tutto il resto dei governi europei a sostegno di Zelensky, beh insomma diciamo un intervento davvero fuori luogo e del tutto inverosimile, il governo italiano è intervenuto durissimamente con una nota da parte del ministero degli Esteri che ha parlato di un atteggiamento volgare e strumentalizzante che non può essere accettato.

CARLO FUSI

L'ambasciatore il rappresentante d'affari russo a Roma e però tuttavia questa cosa non ha modificato l'atteggiamento di Mosca tant'è che la Zakharova è reintervenuta sottolineando ancora una volta come ci sia una connessione tra i soldi spesi negli armamenti e le tragedie sul lavoro e quindi è un intervento che

CARLO FUSI

come dire, è volto proprio a non solo a stigmatizzare, ma a sollevare un problema politico di grande portata come se l'Italia fosse il ventre molle dell'Unione europea, perché non è che negli altri paesi non succedano ahimè, incidenti sul lavoro, ma non è che ogni volta il governo russo interviene il fatto di averlo voluto fare in maniera così plateale, così scoperta, così evidente, così strumentalizzante, come dice il governo italiano

CARLO FUSI

in Italia testimonia che il governo russo, che Mosca considera l'Italia forse il fronte più penetrabile da parte della propaganda russa, dell'iniziativa russa contro il sostegno europeo al governo di Zelensky e quindi questo insomma fa scattare una serie di campanelli, non solo a livello italiano, ma anche a livello europeo, che sarebbe per un verso sbagliato enfatizzare, infatti il ministro della Difesa Crosetto ha detto “vabbè la Zakharova non conta niente, quindi è inutile rispondere”.

CARLO FUSI

Però dall'altro sarebbe anche imprudente sottovalutare perché tanta insistenza di Mosca sull'Italia segnala che in Italia c'è un problema per quello che riguarda, diciamo la guerra ibrida, come viene chiamato oggi, e cioè l'intervento sulla comunicazione per cambiare le carte in tavola rispetto all'atteggiamento diplomatico verso il conflitto russo- ucraino.

CARLO OREGLIA

Carlo Fusi, grazie per essere stato con noi su Radio SBS e alla prossima.

CARLO FUSI

Grazie a voi, arrivederci.

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