Khan, residente nello Staffordshire, ma d'origini pachistane, avrebbe dovuto scontare una pena di 16 anni - e un minimo di 8 effettivi - secondo una condanna inflittagli nel 2012 per aver fatto parte di un gruppetto ispirato ad al Qaida che progettava un attentato.
Ma era stato rimesso in libertà condizionata a fine 2018, dopo neppure sette anni, tanto da poter partecipare proprio venerdì a una conferenza sulla riabilitazione dei detenuti nella sala dove ha scatenato l'attacco, poi proseguito sul ponte.
Boris Johnson ha invocato il rispetto della certezza delle pene, mentre un ex capo dell'antiterrorismo, Chris Phillips, ha accusato il sistema giudiziario di "giocare alla roulette russa" con la vita dei cittadini, mentre l'opposizione laburista ha accusato il governo di aver tagliato i finanziamenti alle forze dell'ordine.
Ne abbiamo parlato con il giornalista italiano di base a Londra, Emiliano Savini.




