"Novantuno coltellate sul corpo di un italiano", titolava il quotidiano "The Truth" di Melbourne, il 7 ottobre del 1945.
"Sfigurato e sventrato da 91 coltellate" inizia poi l'articolo che descrive i particolari dell'omicidio del 40enne Giuseppe Versace, detto "Fat Joe".
Responsabili, poi consegnatisi alla polizia, altri tre italiani: il fruttivendolo Domenico Pezzimenti, Domenico Demarte e Michele Scriva.
Le motivazioni addotte furono di gelosia, per una storia dai caratteri poco chiari che coinvolgeva uno di loro e la sorella della moglie 22enne.
Un alterco basato su accuse di Joe Versace finì a schiaffi, degenerando poi in coltellate mortali.
Il processo si concluse con l'assoluzione degli uomini, dopo che la giuria non riuscì a esprimere un verdetto di colpevolezza "oltre ogni ragionevole dubbio", come da formula giuridica australiana.
A inizio 2021 sono state diffuse al pubblico le minute del processo, rimaste sigillate per 75 anni sotto la Section 9 del Public Records Act del Victoria.

La scena del crimine a Fitzroy. Source: Public Record Office Victoria
I dettagli dell'omicidio però, secondo Anna Sergi, Senior lecturer in criminologia all'Università del Essex, fanno propendere più verso uno dei primi delitti di 'ndrangheta in Australia, piuttosto che verso la storia ufficiale di passione e gelosia.
Secondo la studiosa, sono diversi gli elementi che fanno propendere per una motivazione diversa dell'omicidio passionale, che vanno dalla modalità dell'uccisione alla veloce auto-denuncia dei responsabili alla polizia.
Nel primo caso, un delitto di natura passionale avrebbe comportato la mutilazione dei genitali e non lo sfiguramento del corpo con decine di coltellate. Questa modalità, secondo Sergi, vuole mandare il messaggio dell'annullamento dell'individuo e la sua sfigurazione, piuttosto che quello di una storia di gelosia finita male.

La deposizione con il nome di Antonio Barbara come primo testimone. Barbara era una delle figure di spicco della 'ndrangheta australiana nel dopoguerra. Source: Public Record Office Victoria
Anche la pronta auto-denuncia per Sergi è sospetta.
"È come se fossero entrati in modalità di damage control", spiega, precisando di non poter stabilire se il delitto fosse stato premeditato o meno e quali siano state le motivazioni.
"Hanno cercato di mettere le mani avanti e dare una versione coerente dell'accaduto, con una versione preparata", sostiene Sergi, che è un'esperta di internazionalizzazione della 'ndrangheta.
Se la cantano da soli praticamente
I poliziotti credono alla loro versione e li portano a processo, ma l'omicidio viene considerato auto-difesa e gli uomini vengono assolti.
In più sarebbe sospetto il fatto che i responsabili si siano subito recati dalla polizia.
"L'idea che gli uomini decidano di presentarsi alla polizia è completamente contraria a quanto conosciamo della comunità calabrese in quel periodo, che per via delle discriminazioni era molto chiusa in se stessa. Per me si tratta di un chiaro segno dell'organizzazione dell'evento".
A gettare un'ulteriore luce sinistra sull'accaduto, il fatto che il primo testimone nelle deposizioni ufficiali sia stato quello di Antonio Barbaro, che riconobbe il cadavere.

La deposizione di Domenico Pezzimenti. Source: Public Record Office Victoria
"È un nome importante, non un nome qualsiasi. È addirittura indicato come uno dei tre fondatori della 'ndrangheta nel Victoria. Il fatto che il suo nome sia collegato alla vicenda fa riflettere".
Ascolta l'intervista ad Anna Sergi, in cui racconta a SBS Italian perché, con ogni probabilità, questa storia nasconde uno dei primi delitti di 'ndrangheta in Australia.
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.