Era il 2001 quando il giovanissimo autore bresciano scriveva per la prima volta una canzone per un artista affermato. Era L’ultima poesia, brano interpretato dall’ex Timoria Francesco Renga e inserito nel suo primo album da solista.
Da lì sono state decine le collaborazioni di Andrea Amati e le canzoni scritte per artisti come Nek, Marco Masini, Elodie, Alessandra Amoroso, Annalisa, Emma Marrone, Michele Bravi, Paola Turci, Franco Califano e moltissimi altri.
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“Mi piacciono le canzoni concrete”
“In realtà le collaborazioni sono molte di più rispetto alle canzoni che poi sono uscite - racconta Amati a Sbs Italian - perché spesso capita di scrivere con o per altri artisti ma poi per motivi di varia natura quei pezzi non vengono pubblicati".
"Ho un bellissimo ricordo di tutti, ma la prima persona che mi viene in mente con cui ho lavorato benissimo è Giusy Ferreri, una ragazza davvero straordinaria, gentile, alla mano e disponibile. Un’altra collaborazione che mi è rimasta molto impressa a livello umano è quella con Dodi Battaglia dei Pooh, un vero signore nonché un
musicista eccezionale".

Andrea Amati è nato a Brescia nel 1977 Source: courtesy of Andrea Amati
Da Giusy Ferreri a Franco Califano, decine di collaborazioni artistiche
"Tra le collaborazioni per canzoni che sono uscite ufficialmente posso citare Alessandra Amoroso, una persona davvero gentile, e ovviamente Nek. Poi spesso le canzoni che sono uscite le ho scritte io nella mia camera, quindi non sempre esiste una collaborazione reale, scrivendo effettivamente insieme".
"Ma la collaborazione di cui forse vado più fiero è stata quella con Franco Califano, artista che adoro da sempre e ascoltavo da ragazzino e che credo debba essere rivalutato per aver fatto dischi incredibili. Scrissi insieme all’amico Andrea Cardillo Una donna, che Califano inserì nel suo ultimo album”.
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“Mio caro teatro, abbi cura di me”
Andrea Amati e il processo creativo
“Nei primi anni ho scritto tantissimo, da solo, buttando giù centinaia di idee e scrivendo totalmente da solo, musica e testo".
"Mi facevo aiutare da un amico che aveva uno studio di registrazione per arrangiare i pezzi e renderli presentabili, cosa nella quale non sono mai stato un granché. Poi ho cominciato delle vere collaborazioni con vari autori e quelli sono stati anni nei quali ho scritto veramente con quasi tutti gli autori importanti della musica pop".
"Ad esempio, quando avevo il contratto in esclusiva con la Warner Chappell, una volta all’anno ci riunivano in una struttura per farci scrivere a gruppi, alternandoci, per un paio di settimane, un’attività molto stimolante e creativa, che poi faceva nascere collaborazioni anche al di fuori di quell’evento".
"Gli aneddoti sulle canzoni sono molte, ad esempio una volta mi trovavo in Umbria con Dario Faini, in arte Dardust, e mentre stavamo correndo mi è venuta una melodia. Gliel’ho canticchiata e poi l’abbiamo sviluppata e così è nata una canzone che poi è stata interpretata da un ragazzo nella trasmissione Io canto”.

Nel 2017 Andrea ha partecipato come autore al Festival di Sanremo scrivendo la canzone Cose che danno ansia, portata in gara da Tommaso Pini. Source: courtesy of Andrea Amati
"Oppure Contromano, che è forse la mia canzone di maggior successo, interpretata da Nek, l’ho scritta in dieci minuti pensando ad un’avventura estiva con una ragazzina che avevo conosciuto al mare. È venuta proprio di getto”.
"Il COVID ha fatto emergere problematiche che esistevano già"
"Questo è stato un anno difficile per tutti e ovviamente anche la musica è stata particolarmente colpita. Forse questa situazione ha fatto emergere con forza problematiche che in realtà esistevano già?"
“Sì. C’è una cosa che mi spiace molto, ovvero il fatto che quando si parla del settore musica lo si fa pensando sempre e solo al live, quindi i tecnici e tutti quelli che lavorano nella musica dal vivo, il che è verissimo ovviamente e tutti siamo solidali con loro. Ma non si parla mai del comparto discografico, degli autori, i produttori, gli editori".
"Noi esistiamo ancora meno, probabilmente. Io come tutti sto accusando questo periodo, perché se prima c’erano un po’ di briciole per tutti, adesso si fa molta più fatica perché la torta è molto più piccola e i personaggi più in vista lavorano sempre, mentre chi era un po’ più ai margini ora sta facendo davvero tanta fatica. E sto usando un po’ di eufemismi perché non voglio essere troppo polemico. Di noi non si parla mai.
Non so che prospettiva ci sia per gli autori come me, perché anche a livello di monetizzazione siamo ai minimi storici. I dischi non si vendono più e le varie piattaforme streaming pagano quasi zero gli autori. Proprio i live potevano essere un’altra fonte di guadagno per i diritti d’autore ma non si stanno facendo, quindi diventa davvero complicato”.
E per te da qualche mese è partita una nuova avventura, con l’apertura di uno studio di registrazione insieme all’autore e produttore Fabio Vaccaro, il Pocket Studio a Brescia.
“Confermo. Io e Fabio collaboriamo da una quindicina di anni e la prima canzone che abbiamo scritto è diventata un singolo di Nek, Vulnerabile. Fondamentalmente lui realizza le mie idee, arrangia le canzoni e le mette in bella copia. Dopo tanti anni abbiamo deciso di creare un posto tutto nostro nel quale magari invitare altri artisti e magari metterlo al servizio di ragazzi emergenti che scrivono canzoni ma non hanno idea di come realizzarle”.
Riascolta l'intervista ad Amati:
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