La lunga marcia di Marco Sperti, dagli Alpini al Territorio del Nord

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Marco Sperti con la compagna (a sinistra) e un'amica

La seconda parte della storia di Marco Sperti, capocantiere pugliese trapiantato a Darwin. “Qui nessuno ti giudica da come ti vesti. È una libertà che mi ha cambiato la vita”.


“Quando sono arrivato a Darwin, nel 2007, era piena stagione umida. Uscire era come stare in una sauna a cielo aperto”, racconta Marco Spertia SBS Italian. “Un vecchio italiano mi disse: 'Se superi due stagioni umide, da qui non te ne vai più'. Dopo 18 anni posso dire che aveva ragione”.

Oggi, Marco è padre e le sue priorità sono cambiate. “Cerco di trasmettere ai miei figli i valori italiani, ma anche quelli delle Seychelles, da cui viene la loro mamma. Ma una delle mie figlie ama la pizza con l’ananas: ogni volta le minaccio di toglierle il passaporto italiano”, scherza.

Clicca il tasto 'play' in alto per ascoltare la seconda parte della storia di Marco Sperti

Foto di l’area con i figli Rosetta, Christianne, Antonio e Atira.JPG
Cittadini del mondo, i suoi figli parlano tre lingue e ascoltano canzoni in italiano: “Quando mi dicono ‘Papà, vado a fare la pipì’ mi si apre il cuore. Gliel’ho insegnato con una canzoncina”.

A casa Sperti si balla e si cucina: “La mia compagna insegna loro le danze creole e io provo a insegnargli qualche parola in dialetto pugliese. Spero un giorno di portarli in Italia per far conoscere loro le nostre radici”, racconta.
A Darwin puoi andare al supermercato in ciabatte o in pigiama, e nessuno ci fa caso
Marco Sperti
Marco ha conosciuto la compagna in un pub di Darwin: “Io non esco mai, ma quella sera mi sono scatenato in pista. Da lì è nato tutto. All’inizio ci legava un’amicizia, poi abbiamo capito che volevamo costruire qualcosa insieme”.

Oggi la famiglia Sperti conduce una vita tranquilla nel Territorio del Nord. “A Darwin puoi andare al supermercato in ciabatte o in pigiama, e nessuno ci fa caso. È una libertà che in Italia non c’è, il Bel paese è troppo legato all’apparenza. Quando torno, noto sempre questa ossessione per l’abito giusto, per assecondare il giudizio degli altri”.
Tra i ricordi più cari, anche il servizio militare: “Ero negli Alpini, fuciliere assaltatore. Ho fatto il CAR a Belluno e sono stato di stanza all’Aquila. Poi due mesi in Sicilia, per l’operazione Vespri Siciliani. Lì ho imparato la disciplina e la forza di resistere. La marcia non è solo sui monti, è anche nella vita”.

E conclude: “Mi alzo ancora prima della sveglia, come allora. E continuo a marciare, ogni giorno”.
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Marco Sperti alla festa comunitaria italiana a Darwin
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