La prima edizione dell’Australian Championship si è chiusa con la vittoria del South Melbourne, che nella finalissima disputata nel weekend ha superato il Marconi Stallions per 2-0.
Un successo costruito immediatamente, con due reti nei primi venti minuti che hanno indirizzato la gara e il titolo.
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Questa finale passerà alla storia non solo perché, per la prima volta, due club che hanno partecipato a tutte le 28 edizioni della vecchia National Soccer League si sono ritrovati a contendersi un trofeo nazionale, ma anche per un episodio controverso accaduto nel finale del primo tempo.
La gara sembrava scivolare verso l’intervallo senza grandi emozioni quando, su un calcio d’angolo del Marconi, il portiere del South Melbourne, Javier López, non è riuscito a trattenere un colpo di testa avversario.
Il pallone è apparso oltrepassare la linea di porta prima di essere respinto, spingendo la panchina del Marconi a chiedere immediatamente il ricorso al video support.
L’arbitro, però, non avendo la certezza assoluta che la palla avesse superato completamente la linea, non ha potuto convalidare il gol.
Un caso che ha messo in luce i limiti del supporto video utilizzato nel torneo, come ha sottolineato l’allenatore degli Stallions, Peter Tsekenis: “se questo supporto non riesce a fare il suo lavoro perché non ci sono abbastanza telecamere, e quelle presenti non offrono un reale aiuto agli arbitri, allora è solo una perdita di tempo”, ha commentato Tsekenis ai nostri microfoni.

L'allenatore dei Marconi Peter Tsekenis siede sulla panchina degli Stallions dal 2018. Credit: Mark Avellino/MarkAvellino
Anche Tsekenis ha riconosciuto il valore della squadra campione: “sono riusciti a iniziare la partita nel migliore dei modi e l’hanno chiusa nei primi venti minuti. Per noi era difficile riprenderla”.
L’Australian Championship tornerà ufficialmente a ottobre 2026 per la prossima edizione.




