“Il diavolo della Tasmania era presente in tutta Australia fino a 3000 anni fa, fino a quando l’introduzione del dingo ne ha sterminato la popolazione sulla terraferma. Solo sulle isole della Tasmania, dove il dingo non è presente, la specie è riuscita a sopravvivere”, spiega ai microfoni di SBS Italian Gabriele Rossi, professore di Clinica Veterinaria presso la Murdoch University di Perth.
Per la prima volta dopo tre millenni, sette cuccioli di questa specie sono nati in stato di semi-cattività sul continente, al Barrington Tops National Park - una riserva naturale a nord di Sydney- grazie ad un progetto promosso dalle organizzazioni Aussie Ark, Re:wild and Wild Ark.
Nel 2008, il diavolo della Tasmania, il più grande marsupiale carnivoro al mondo, è stato inserito nell’elenco delle specie in via di estinzione. In 30 anni infatti la sua popolazione è scesa del 90%.

Tasmanian devils joeys born at Barrington Tops, NSW Source: Courtesy of Aussie Ark
“Il principale motivo del declino della popolazione è dovuto all’arrivo dell’uomo, che ha deforestato e cambiato l’habitat, come accaduto anche per altre specie. Inoltre, per quanto riguarda i diavoli, negli anni ’95-’96 gli animali hanno iniziato ad ammalarsi di un tumore trasmissibile che colpisce gli esemplari giovani e che nell’arco di 6/9 mesi ne provoca la morte”.
Oggi si contano meno di 25 mila esemplari sopravvissuti nel loro habitat naturale in Tasmania.
Nonostante il nome “demoniaco” – dovuto principalmente alle abitudini notturne, al verso che emette e alle orecchie fortemente vascolarizzate che colpite dalla luce diventano rosse - il diavolo è un animale innocuo che si nutre principalmente di carcasse e per questo svolge un ruolo molto importante all’interno dell’ecosistema.
“Una funzione da spazzino fondamentale per prevenire la diffusione di patogeni, cosa che rende fondamentale la sua sopravvivenza”.
La campagna #DEVILCOMEBACK ha previsto la reintroduzione di 26 diavoli della Tasmania adulti nel santuario naturale alla fine del 2020, la nascita dei cuccioli è avvenuta a maggio 2021. Nel corso dell’anno si prevede la nascita di circa 20 esemplari.
Il piano di conservazione ha la potenzialità di salvare la specie dall’estinzione, ma non è privo di criticità, come spiega Rossi.

The #DevilComeback is a historic effort to return the iconic Tasmanian Devil to mainland Australia for the first time in 3,000 years. Source: Courtesy of Aussie Ark
Ascolta l’intervista al professor Gabriele Rossi:
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