Si stima che circa 15mila eoliani di prima generazione siano arrivati in Australia — oltre 30mila se si considera la seconda generazione negli anni '50, un numero che è il doppio degli abitanti di Lipari, Salina, Vulcano, Panarea, Stromboli, Alicudi e Filicudi.
"I primi eoliani sono venuti qui durante la corsa all'oro. Erano marinai che lavoravano così", racconta Cristina Neri, tra gli esponenti della Società Isole Eolie, ai microfoni di SBS Italian.
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I legami tra immigrati e terra d'orgine sono sempre rimasti saldi e forti. A Salina esiste il Museo eoliano dell'emigrazione, dedicato proprio alle storie di chi ha lasciato le isole.
Sono tre gli eventi previsti nel corso del fine settimana, alla biblioteca di Five Dock a Sydney.
Sarà possibile visitare virtualmente il museo di Salina, ma anche imparare come condurre una ricerca genealogica e trovare i propri antenati e, infine, si potrà intraprendere un viaggio nel dialetto eoliano, esplorando modi di dire e peculiarità.
Janetta Ziino, direttrice degli eventi della Società Isole Eolie, sarà protagonista di questo approfondimento del dialetto.
"Da piccoli mamma e papà ci parlavano italiano e usavano il dialetto tra di loro per non farsi capire da noi", ha raccontato Janetta ai microfoni di SBS Italian. "Questo mi ha incuriosita e ho voluto impararlo".