Il regista australiano George Miller, ormai diventato un'icona, è tra le altre cose celebre per aver adottato nei suoi film registri completamente differenti: dagli esordi post-apocalittici con Mad Max tra il 1979 e l'85 alle avventure del maialino Babe, fino al musical d'animazione Happy Feet.
I contrasti visivi sono evidenti, ma non si sarebbero potuti ottenere senza un'attenzione spasdmodica verso il montaggio sonoro, i dialoghi e il suono delle sue opere.
Ad aiutarlo in alcuni di questi film il triestino Mario Gabrieli, trasferitosi ormai da anni dall'Europa all'Australia.
Mario è stato sound designer e fonico di presa diretta nel set di due tra i film più antitetici di George Miller, Furiosa: a Mad Max Saga e Happy Feet 2.

Mario Gabrieli sul set di Furiosa: a Mad Max Saga a Broken Hill. Credit: Mario Gabrieli
"L’altra metà del tempo lavoro come fonico di presa diretta sul set, registrando dialoghi e suoni durante le riprese".
George Miller ascolta senza guardare le immagini quando facciamo l'editing e poi prende un punto e ti dice di quanti frames muoverlo o comprimerloMario Gabrieli
Come sound designer Mario ha collaborato, oltre che a Mad Max: Fury Road e Happy Feet 2 a Lego Batman, Lego Ninjago e The Water Diviner, il film del 2014 con Russell Crowe.
Invece la sua attività di fonico di presa diretta lo ha visto all'opera sui set di Furiosa: a Mad Max Saga, Happy Feet 2, Apex, e Peter Rabbit.
Curiosamente, i film di animazione sono più complessi per Mario rispetto ai film d'azione.
"I film di animazione tipo Lego Batman o Ninjago sono fatti per la famiglia quindi ci sono tante gag all'interno. Però hanno un ritmo costante che non ti molla un secondo... ogni cinque frames, un secondo devi avere qualcosa di interessante, mentre su Fury Road è un po' di differente", racconta Mario.
"Quindi più facile lavorarci, perché hai un po' di aria, un po' di margine per tirare il fiato".
Ascolta la storia di Mario Gabrieli cliccando sul tasto "play' in alto a sinistra
L'arrivo di Furiosa a Cannes nel 2024

Cannes 2024, i grandi maestri e le emozioni del cinema