La richiesta di quarantena non è giunta dalle autorità locali, che al momento non impongono nessuna restrizione a chi giunge dall'Italia.
Stefano, che lavora per l'azienda locale Laco Automation, ci ha raccontato quello che è successo ad un tecnico specializzato giunto a Sydney dall'Italia.
“La nostra società importa e distribuisce macchinari dall’Italia quindi in questo momento, avendo vari macchinari sotto installazione, abbiamo vari tecnici che si muovono dall’Italia verso l’Australia”, ha spiegato Stefano.
“Lunedì è arrivato un tecnico italiano alla quale è stato negato l’accesso da parte di un nostro cliente che è una multinazionale che ha la sede principale in America, a differenza degli altri che erano arrivati due settimana fa alla quale non era stato negato nulla”, ha aggiunto.
“Ci hanno anche chiesto il giorno stesso di cambiare l’hotel in modo che lui non avesse contatti con gli atri tecnici e quindi in qualche modo è esiliato in quarantena in un altro albergo in attesa che accada qualcosa, che gli diano il lasciapassare o altro”, ha affermato Stefano.
“Hanno organizzato una vista medica per valutare le sue condizioni di salute ma sta benissimo però proprio oggi è arrivato un ulteriore aggiornamento per cui è necessario che lui rimanga in quarantena per 14 giorni in attesa che si veda se è contagiato oppure no”, ha detto.
Questa richiesta non è arrivata dalle autorità australiane, è arrivata dall’azienda.
“Il paradosso è proprio questo", ha detto Stefano.
"In realtà questa persona potrebbe muoversi, viaggiare per l’Australia e prendere una vacanza spesata dal cliente —tra virgolette — ma di fatto non può lavorare, non può entrare in questa azienda perché questa è la policy aziendale".
“È proprio una politica interna aziendale di sicurezza che hanno avviato in tutto il mondo”.
Un portavoce per il dipartimento degli affari interni ha confermato oggi che non esiste alcuna restrizione sull'arrivo di italiani in Australia.
"Finora le autorità per la salute non hanno emesso alcun ordine di imporre delle restrizioni sull'arrivo di persone dall'Italia, a meno che non siano stati in Cina negli ultimi 14 giorni", ha detto a SBS Italian.
In un altro caso, questa settimana, sulla pagina Facebook "Italiani a Melbourne" è comparso un commento che mostra come il proprietario di un'azienda agricola australiana abbia ammesso di essere titubante nell'accettare una richiesta di lavoro da parte di un italiano che intende venire in Australia con on Working Holiday Visa.
"Questa l’email arrivata dal datore di lavoro in Australia.. a voi i commenti.. !", ha commentato Leonardo quando ha postato la foto dell'email su Facebook.
Secondo Leonardo, il datore di lavoro ha scritto: "ho bisogno di prendere delle precauzioni contro il coronavirus e ho delle remore in particolare per quanto riguarda lavoratori provenienti da certe parti dell'Italia in questo momento".
"Onestamente, quello che mi preoccupa per quando tu arriveresti in Australia è che tu verresti a lavorare direttamente nei nostri campi, dove ci sono altre 25-30 persone," ha aggiunto.
"Tienimi aggiornato sul tuo visto, ma ho bisogno di capire se posso prendermi il rischio di lasciarti cominciare subito a lavorare come raccoglitore appena dopo che sei arrivato", ha scritto.
SBS Italian ha cercato di contattare Leonardo per un commento.
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