“A Darwin vado a dormire presto, verso le sette e mezza. Metto a letto i figli e spesso mi addormento prima io”, racconta Marco Sperti a SBS Italian. Padre di cinque ragazzi tra i 6 e i 17 anni, scherza: “Mi sono dato da fare... volevo una famiglia e sono riuscito a costruirla”.
La quotidianità è anche fatta di piccole divergenze in cucina: “Io dico che l’acqua della pasta deve bollire, mia moglie dice di no. I figli si schierano di volta in volta, cercando di mediare tra le tradizioni di Puglia e delle Seychelles. Cerchiamo una via di mezzo, per farli crescere né 100% italiani né 100% seychellesi”.
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La città è un mosaico di circa 70 nazionalità: “Siamo solo 120 mila abitanti, ma viviamo tutti in armonia, senza ghetti. Ci vogliamo bene”. A Darwin, la comunità italiana è piccola, ma viva: “Ogni due anni c’è il festival, c’è il gruppo della tarantella. Cerchiamo di mantenere le tradizioni”, racconta.
A Darwin, per tutti, resto ‘l’italiano'Marco Sperti
La religione per lui non è centrale: “Credo più nel lavoro. Però nei momenti bui penso alle persone care che non ci sono più: mio padre, mia nonna, mia zia. Il loro ricordo mi dà forza”.
Con i figli, Marco Sperti punta a trasmettere rispetto e determinazione: “Li incoraggio a fissare obiettivi e a impegnarsi nello sport e nelle iniziative culturali, anche con la comunità indigena. Sono australiani, ma devono conoscere le loro radici”.
L’Italia, dice, “è sempre parte della mia identità. Sono nato italiano e morirò italiano. È lo specchio in cui mi guardo per capire chi sono. Anche qui, per tutti, resto ‘l’italiano’”.
Quindi chiude con un desiderio: “Che i miei figli raggiungano i loro obiettivi e soprattutto che siano felici”.
Marco Sperti with the Italian Ambassador, Mr De Martino