L'esperienza di una dottoressa di Torino in un reparto COVID-19

Health workers, wearing protective medical suits and masks, at work in the intensive care of the Sant'Orsola Hospital in Bologna, Italy, 12 November 2020.

Health workers, wearing protective medical suits and masks, at work in the intensive care of the Sant'Orsola Hospital in Bologna, Italy, 12 November 2020. Source: AAP Image/EPA/Max Cavallari

La dottoressa Laura Trentini è specializzata in malattie infettive e lavora all'ospedale Amedeo di Savoia di Torino. Ecco la sua testimonianza sulla seconda ondata di COVID-19.


Con l'incremento di 546 vittime nelle ultime 24 ore sono 45.229 i morti di coronavirus in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Il Piemonte in particolare sta registrando un numero molto alto di nuovi casi e ricoveri, e dall'inizio della pandemia ha registrato 5046 deceduti risultati positivi al virus.
 
Venerdì 13 novembre (AEST) la dottoressa Laura Trentini, alla fine di un turno presso il suo ospedale, ha descritto la situazione che vive direttamente a Torino.

In evidenza:
  • Il Piemonte è al secondo posto tra le regioni italiane per numero di contagi
  • L'Ospedale Amedeo di Savoia è in prima linea per la gestione del coronavirus nel capoluogo piemontese



 
"Il personale sia medico sia infermieristico non è più sufficiente per garantire un'assistenza adeguata ai pazienti", ha dichiarato ai microfoni di SBS Italian. "Durante la prima ondata erano state chiamate tutte le forze disponibili, adesso tutte le forze disponibili non sono più sufficienti".
 
Nel suo reparto, al momento dell'intervista, c'erano venti pazienti malati di COVID-19. Tutti e cinque i reparti dell'ospedale sono stati convertiti in reparti per pazienti affetti da coronavirus.
 
Secondo l'aggiornamento della Regione Piemonte in data 15 novembre, i ricoverati in terapia intensiva erano 372 (+12 rispetto alla giornata precedente). I ricoverati non in terapia intensiva erano 4921 (+19 rispetto al giorno prima).
 
"Il rischio è di non riuscire a tracciare correttamente tutti i pazienti affetti da coronavirus", ha proseguito la dottoressa Trentini, e la non identificazione dei contatti rende difficile arginare i contagi.
 
Un bando per reclutare nuovo personale è stato effettuato, assumendo personale anche senza esperienza pregressa, che secondo la dottoressa sta dando un aiuto concreto alla gestione dei pazienti.
In primavera eravamo visti un po' come eroi (...), adesso sembra a volte che gli operatori sanitari, i medici, gli infermieri siano visti come persone che esagerano la situazione
Ma se rispetto alla prima ondata i numeri dei contagi sono cresciuti, l'atteggiamento dell'opinione pubblica è cambiato sensibilmente.

"La popolazione è davvero stressata" osserva Trentini, "mentre in primavera c'era un atteggiamento molto più positivo, la gente era disposta a fare sacrifici, ora non è più disposta a farli".
Rispetto ad allora sono stati fatti tuttavia progressi dal punto di vista terapeutico.

"A marzo, aprile eravamo davvero disarmati nei confronti di questa patologia", ricorda Trentini, "adesso le indicazioni sul da farsi sono molto più chiare; purtroppo non abbiamo armi molto grandi a disposizione, ma quelle poche che abbiamo sappiamo usarle molto bene".

Lo stesso personale ospedaliero affronta la seconda ondata di coronavirus con un animo diverso, e qualche preoccupazione in più.

"Rispetto a marzo c'è più stanchezza e più preoccupazione nei confronti di una pandemia che noi corriamo il rischio di non sapere affrontare, di non essere quantitativamente sufficienti, perché i numeri sono enormi".
Corriamo il rischio di far crollare il sistema sanitario
Il picco della prima ondata in Piemonte fu di 6557 casi, il 13 novembre si è arrivati ad oltre 40.000.

Ascolta l'intervista integrale:



Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.

Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080. 

Notizie e informazioni sono disponibili in 63 lingue all'indirizzo www.sbs.com.au/coronavirus

Share
Download our apps
SBS Audio
SBS On Demand

Listen to our podcasts
Independent news and stories connecting you to life in Australia and Italian-speaking Australians.
Have you tried the Ugly Ducklings of Italian Cuisine? Listen for a fresh portrait of Italian food.
Get the latest with our exclusive in-language podcasts on your favourite podcast apps.

Watch on SBS
SBS Italian News

SBS Italian News

Watch it onDemand