Secondo i dati pubblicati dall'Istat, a gennaio 2022 la popolazione straniera in Italia era pari a 5 milioni e 194mila residenti, a cui vanno aggiunti "circa 600 mila immigrati irregolari", precisa Maurizio Ambrosini, professore di Sociologia della Migrazione presso l'Università di Milano, e membro del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL).
L'Italia è un Paese con una lunga tradizione di emigrazione, che in particolare nei primi anni del dopo guerra ha visto milioni di persone lasciare tutto per trovare un futuro migliore altrove — una storia ben conosciuta dagli italiani d'Australia.
Dagli anni Settanta però il Paese ha visto un primo cambiamento di inversione nei flussi, "cioè hanno comiciato a prevalere le persone che entravano rispetto a quelle che uscivano, e verso la fine degli anni Ottanta l'Italia ha comiciato ad accorgersi di essere diventato un Paese d'immigrazione, come le altre principali economie europee," spiega il professore Maurizio Ambrosini ai microfoni di SBS Italian.
Si tratta di un cambiamento che "è avvenuto senza che fosse stata preparata una politica per l'accoglienza e l'ingresso di stranieri, ed è avvenuto tutto in modo un po' disordinato" precisa Ambrosini, "quindi il Paese è cambiato ma senza averlo pienamente percepito, compreso e voluto."
Una questione che l'Italia si è trascinata nel tempo, visti i risultati delle ultime elezioni dove la lotta all'immigrazione ha fatto parte a pieno titolo della campagna elettorale dell'attuale Premier Giorgia Meloni.
"L'immigrazioe continua ad essere vista all'insegna dell'emergenza e come una causa di disordine" sottolinea Ambrosini, ed il discorso politico, spiega ancora il professore, tende a produrre "un'identificazione sbagliata, ma molto comune, tra i rifugiati, che sono circa 200 mila, e gli oltre 5 milioni di immigrati."
Almeno la metà della popolazione immigrata è europea e più della metà sono donne, spiega ancora Ambrosini "eppure gli italiani pensano che gli immigrati siano sostanzialmente arabi o africani (...)"
"C'è un'immigrazioe rappresentata che non coincde con l'immigrazione reale."
Il professor Maurizio Ambrosini sarà tra i relatori presenti all'undicesima edizione della conferenza biennale dell’ACIS (Australasian Centre for Italian Studies) a Perth con un intervento dal titolo: “Becoming an immigration (and transit) country. How Italy is struggling with its new place in the geography of human mobility”.
La conferenza dell'ACIS si terrà dal 12 al 14 di dicembre a Perth ed il titolo di quest’anno è "Frontiers, Encounters and Futures".