Anche quest'anno l'UNESCO ha discusso la possibilità di inserire Venezia tra i siti in pericolo. La città l'ha scampata per il settimo anno consecutivo, ma rimane una “sorvegliata speciale”.
La conservazione del suo delicato patrimonio artitico ed ecologico è minacciata da inquinamento, acqua alta, decenni di turismo di massa e dalla presenza di grandi navi.
Uno degli ultimi interventi per la conservazione della Basilica di San Marco è stata la costruzione di barriere di vetro il contenimento degli allagamenti.
Le barriere sono alte un metro e hanno lo scopo di bloccare l'acqua salata che potrebbe, nel tempo, danneggiare irreparabilmente i marmi e i mosaici.
L'architetto Mario Piana è il “Proto” della Basilica di San Marco, ovvero colui che ha il delicato compito di progettare, dirigere, verificare gli interventi di conservazione della Basilica e dell’intero patrimonio marciano.
“Le barriere hanno lo scopo di bloccare definitivamente l'acqua alta che ancora inonda il basamento della basilica all'esterno, nel nartece e nel portico d'ingresso che si trova proprio al di là di queste porte all'ingresso della chiesa”.
Intanto a Palazzo Ducale, una squadra di restauratori ha iniziato un lavoro di monitoraggio con lo scopo di creare una banca dati per coordinare la manutenzione dell’edificio che la direttrice dei lavori Arianna Abbate definisce "la nuova frontiera della conservazione".