Le sue ricerche sulle stelle binarie interagenti e sulle nebulose planetarie le sono valse il Premio Genio Vagante, assegnato annualmente agli scienziati che con il loro lavoro contribuiscono a promuovere la cultura e la scienza italiana nel mondo.
"La cerimonia a Sydney, alla presenza di Giordano Bruno Guerri, è stata bellissima ed emozionante. Prossimamente andrò a Brescia a ritirare il premio", spiega l'astrofisica Orsola De Marco al microfono di SBS Italian.
"Ho molta energia, sono sempre stata impegnata anche perché se non faccio tante cose mi deprimo un po'", racconta Orsola. "Mio figlio studia ingegneria, mia figlia è un'artista. A volte ti chiedi perché crescano così diversi da te".
La passione per il mare e la navigazione si è combinata a quella per la storia, da James Cook in poi. "Il mio grande eroe è Orazio Nelson, l'ammiraglio che vinse la battaglia di Trafalgar. Una sarta sta realizzando per me la replica perfetta della sua giacca, compreso il foro della pallottola. Con la differenza che la giacca starà a me", sorride Orsola.
Adesso quando incontro un italiano o canto l'inno nazionale, mi viene da piangereOrsola De Marco
"Quando questa giacca sarà finita, organizzeremo una conferenza al museo marittimo di Sydney. In quella circostanza dovremo rispondere alla domanda che mi rivolgono tutti, a partire dal perché del giacca. Poi, ovviamente, parleremo del significato e del valore della storia".
"Quando partii per l'estero, ero semplicemente contenta di andarmene, ma mi sono resa conto che il valore delle radici lo apprezzi con il tempo e con l'età. Adesso quando incontro un turista italiano vorrei abbracciarlo, e quando ascolto l'inno di Mameli mi viene da piangere", conclude Orsola.

2016: Orsola e Tobia Fever al telescopio all’osservatorio di Macquarie