Un'opportunità preziosa da non gettare nel water

Two men at urinals

Dal letame nascono i fiori, cantava De André. E non finisce lì. Source: Getty Images/Andy Sacks

Nell'urina umana ci sono sostanze che invece preferiamo produrre danneggiando l'ambiente, tra miniere in via di esaurimento ed un enorme utilizzo di energia. Perché non cambiare prospettiva e adottare un comportamento più sostenibile?


Stefano Freguia è Senior Lecturer e ricercatore di ingegneria chimica all’Università di Melbourne. "Sono quasi vent'anni che lavoro con acque reflue", racconta il dottor Freguia, "nelle città moderne abbiamo infrastrutture che ci permettono di dimenticarci dei nostri scarichi".

Così una tecnologia che potrebbe portare ad un risparmio energetico e ambientale enorme a costi contenuti si scontra con pregiudizi e imbarazzi.
bioreactors to produce fertilizers from human urine
Bioreattori per la produzione di fertilizzante da urina. Source: Stefano Freguia
"L'urina umana è il liquido in cui scarichiamo nutrienti preziosissimi che abbiamo consumato alimentandoci: azoto, fosforo, potassio, zinco e altri", spiega il dottor Freguia e azoto e fosforo in particolare sono elementi comunemente utilizzati in agricoltura.

Per produrre azoto utilizziamo un processo chimico per estrarlo dall'aria, un processo che consuma una quantità enorme di energia, il 2 per cento dell'energia consumata a livello globale.
Per il fosforo, prosegue il dottor Freguia, "la situazione è ancora peggiore", visto che si stima che fra cento anni le miniere saranno esaurite.

L'Australian Research Council ha da poco ampliato il progetto di ricerca che già prosegue da anni, coinvolgendo ora tredici partner industriali e cinque università australiane, scommettendo su un futuro in cui questi nuovi fertilizzanti potrebbero essere utilizzati nell'agricoltura urbana accanto agli edifici abitativi in cui ne vengono estratte le componenti.
Stefano Freguia in his lab
Il dottor Stefano Freguia nel suo laboratorio. Source: Stefano Freguia
Ascolta l'intervista al dottor Stefano Freguia
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