Da Roma a Melbourne (via Sydney), tra quarantene e rinvii dei voli

Marina Amato

Source: courtesy of Marina Amato

Un viaggio iniziato già in modo difficile, per andare a trovare la mamma appena rimasta vedova in piena pandemia, si è tradotto in una piccola odissea per Marina, italiana da anni residente a Melbourne con il marito e i due figli.


Come abbiamo raccontato anche attraverso la storia di Sylvia e Cono, una coppia che è rimasta per il momento separata a causa del coronavirus e delle limitazioni che rendono difficile il rientro in Australia, attualmente è molto complicato trovare voli per l’Australia.

Spesso si verificano cancellazioni, dovute anche ai limiti imposti al numero di rientri dall’estero.

Al momento solo 6mila persone alla settimana possono rientrare dall’estero. Melbourne non può accogliere alcun arrivo internazionale.

Marina Amato ha la doppia cittadinanza italiana e australiana. Per via di un lutto familiare si è recata in Italia a luglio. Sarebbe dovuta partire con il marito e i figli, ma solo lei ha ottenuto l'esenzione.
Dopo un mese dalla mia richiesta e dopo molti solleciti da parte mia, anche al telefono con il Department of Home Affairs, ho ricevuto finalmente una risposta, purtroppo negativa per mio marito e i miei figli
Pur di poter rivedere la madre rimasta vedova, Marina è partita da sola, sottoponendosi alla quarantena una volta arrivata in Italia. Il piano era di restare per un mese, ma è riuscita a rientrare solo di recente.

Sarebbe infatti dovuta ripartire a metà agosto, ma il suo volo è stato posticipato inizialmente al 5 settembre. Anche quella data però è saltata.

"La prima cancellazione l'ho presa con molta pazienza (...) ma la seconda cancellazione è stata quella più difficile", ricorda Marina.

Dopo un'ennesima posticipazione, Marina è riuscita a partire il 16 settembre, e si reputa tutto sommato fortunata, perché la cancellazione anche del terzo volo sembrava imminente, e solo grazie ai suoi ripetuti contatti con la compagnia aerea ce l'ha fatta.
Telefonavo alla linea aerea in tutti i momenti
Il rischio di tornare il 17 dicembre era molto forte, e Marina sa di aver avuto fortuna anche perché non ha dovuto riacquistare un biglietto più caro di quello già acquistato.
Arrivata a Sydney, Marina ha dovuto sottoporsi alla quarantena in albergo prima di poter raggiungere la sua famiglia a Melbourne, una tappa che ha affrontato non senza apprensione.

"È stata difficile, è stata un'esperienza un po' scioccante, un po' traumatica anche", racconta, sottolineando la difficoltà di restare da sola, chiusa per 14 giorni in una stanza senza balcone o finestre apribili.

"Io corro tutte le mattine, faccio molto sport", spiega Marina, che non potendo uscire ha cercato di tenersi attiva facendo lezioni di fitness online e sessioni di meditazione, per mantenere la propria salute fisica ma soprattutto quella mentale.
Le famiglie in genere hanno un piccolo appartamento con un balcone, si possono muovere bene, possono uscire sul balcone; le persone come me, che viaggiano da sole, hanno una stanza senza balcone, e le finestre non si possono aprire
Marina ha provato a informarsi per cambiare stanza, ma non è stato possibile, anche se Marina ci tiene a sottolineare che il personale dell'albergo è stato gentilissimo.

Le due settimane trascorse chiusa tra quattro mura sono state una sfida, ma un aspetto fortunato è stato che Marina non dovrà pagare la quarantena, avendo acquistato il volo alle 11am del 12 luglio. Solo chi lo ha acquistato dopo le 11:59pm del 12 luglio deve sostenere la spesa (3.000 dollari australiani) di tasca propria. 

Tuttavia Marina si chiede tuttora se questo sia davvero il modo migliore di gestire la quarantena.

"Dovrebbero renderla più vivibile (...) l'Australia è tanto grande, ci sono posti dove le persone potrebbero essere messe in isolamento ma con la possibilità di andare all'aperto".

Nei giorni scorsi il primo ministro Scott Morrison ha confermato che il Comitato australiano dei direttori della protezione sanitaria (AHPPC) sta valutando se le persone che arrivano da Paesi “sicuri” potranno isolarsi a casa, e una bubble con la Nuova Zelanda sta per essere parzialmente avviata, ma per il momento non sono stati annunciati cambiamenti per chi giunge dall'Italia.

Intanto per Marina resta l'incognita di quando e come potrà rivedere sua mamma, ultranovantenne e in uno stato di salute precario, e farle riabbracciare i suoi unici due nipoti.

Ascolta la storia di Marina:
Tutti gli abitanti del Victoria devono indossare una mascherina quando escono di casa, ovunque vivano.

Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.

Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080. 

Notizie e informazioni sono disponibili in 63 lingue all'indirizzo www.sbs.com.au/coronavirus.


Share
Download our apps
SBS Audio
SBS On Demand

Listen to our podcasts
Independent news and stories connecting you to life in Australia and Italian-speaking Australians.
Have you tried the Ugly Ducklings of Italian Cuisine? Listen for a fresh portrait of Italian food.
Get the latest with our exclusive in-language podcasts on your favourite podcast apps.

Watch on SBS
SBS Italian News

SBS Italian News

Watch it onDemand