Era il 2017 quando, per puro caso, una studiosa notò un disegno a matita rossa sull'ultima pagina di un'edizione della Divina Commedia stampata nel 1497 e conservata all'Università di Sydney.
Come spiegato ai microfoni di SBS Italian da Andrea Rizzi, professore di italianistica all'Università di Melbourne, "da quel momento è nata una vera e propria detective story, per cui sono entrati in gioco una serie di esperti non solo per spiegare che cosa fosse e di chi fosse quel disegno, ma anche nel tentativo di spiegare perchè quel disegno fosse lì".
Di questa scoperta e degli studi da essa scaturiti parla il libro Giorgione, Dante and the Sydney Incunable, a cura di Jaynie Anderson e John Gagné.
Sopra al disegno all'ultima pagina dell'incunabolo era presente un'iscrizione recitante che Giorgione, il celebre pittore rinascimentale, morì nel 1510 di peste.

Ritratto di Dante (Botticelli). Credit: Wikimedia commons. Public domain.
Da lì è cominciato uno studio multidisciplinare in cui è stato utilizzato anche il sincotrone, un'enorme macchina che, accelerando particelle subatomiche, permette di analizzare a fondo gli elementi chimici presenti nella carta.
"Grazie a questa scoperta possiamo immaginare un pittore come Giorgione non solo intento nella lettura della commedia, ma perfino ispirato da essa, per cui abbiamo un esempio tangibile di come insieme la letteratura, la storia dell'arte ma anche la cultura popolare, portino poi a creare qualcosa di estremamente unico e originale", ha concluso Rizzi.
Giorgione, Dante and the Sydney Incunable verrà presentato il prossimo martedì 2 dicembre presso la sede del CO.AS.IT. di Melbourne, dallo stesso professore Andrea Rizzi insieme al dottore Christopher R. Marshall.
L'evento è organizzato da CO.AS.IT., ANZAMEMS e Società Dante Alighieri.





