"In qualsiasi parte del mondo succede questo: chi è più ricco vive meglio e vive di più, mentre chi è più povero vive peggio e muore prima", dichiara ai microfoni di SBS Italian Angelo Stefanini, medico e fondatore del Centro Studi e Ricerche in Salute Internazionale e Interculturale dell’Università di Bologna. 
Stefanini, che ha alle spalle decenni di esperienza come medico nelle zone del mondo più in difficoltà, parteciperà ad un incontro il prossimo 14 novembre alla terza edizione di "CUltuRIAMOCI", manifestazione organizzata dall’ong Medicus Mundi Italia in collaborazione con il Comune di Brescia.
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La rassegna bresciana nasce come occasione per fare promozione della salute anche attraverso iniziative culturali, e anche quest'anno vuole offrire uno spazio di riflessione condivisa in cui saranno centrali temi quali le dinamiche globali, l’immigrazione, il cosiddetto inverno demografico, l’Africa e la salute globale.
Stefanini ha lavorato per molti anni anche a Gaza, e racconta che rimase scandalizzato quando scoprì il razionamento calorico imposto ai palestinesi da Israele: "Pensate che alcuni anni fa il governo israeliano permetteva l'introduzione e l'arrivo di alimenti di cibo a Gaza soltanto sotto un livello calorico di circa 1500/1400 chilocalorie al giorno, che è il minimo indispensabile per sopravvivere per una persona che lavori".
Nel corso della sua carriera Stefanini è stato rappresentante dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e responsabile del programma sanitario italiano nei territori palestinesi occupati, e attualmente è volontario per il Palestinian Children Relief Fund, organizzazione no profit creata nel 1992.
Le disuguaglianze socioeconomiche sono quelle che determinano le disuguaglianze nella saluteAngelo Stefanini
Nonostante le crescenti disuguaglianze che emergono in varie parti del mondo, Stefanini rimane ottimista: "Io credo assolutamente che, grazie soprattutto ai movimenti di base, ai movimenti sociali che stanno scuotendo i vari Paesi, i vari governi ci sia ancora speranza che la salute globale veramente voglia dire salute per tutti".









