Il 13 Novembre non è una data qualsiasi per Parigi, i parigini e la Francia intera. Il 13 Novembre 2015, la capitale francese è stata colpita da una serie di attacchi messi in atto da almeno dieci persone fra uomini e donne, responsabili di tre esplosioni nei pressi dello Stade de France e di sei sparatorie in diversi luoghi pubblici della capitale francese, tra cui la più letale presso il teatro Bataclan, dove era in corso un concerto, ma anche vari dehors di locali. Questi attentati hanno causato 130 vittime (90 al Bataclan) e 350 feriti.
Non si riesce a superare uno shock come quello del 13 Novembre 2015, sia per le famiglie dei morti che per i feriti, persone che hanno continuato a vivere con negli occhi quello che è accaduto quella sera.Giampiero Martinotti, giornalista residente a Parigi.
In occasione del decimo anniversario di questo tragico evento, sono state molte la commemorazioni in città.
Come raccontato al nostro microfono da Giampiero Martinotti, giornalista di base a Parigi, le celebrazioni sono avvenute nei diversi punti della città colpiti dagli attacchi, alla presenza del presidente della repubblica francese Emmanuel Macron e della sindaca Anne Hidalgo.
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"Je suis Charlie", dieci anni dopo
Secondo Martinotti, gli attentati del 2015 hanno avuto un effetto negativo sotto il punto di vista della coesione sociale in Francia, alimentando un diffuso sentimento di diffidenza verso la comunità mussulmana, con effetti oggi visibili nel panorama politico.



