L'amministrazione Trump ha presentato un piano di pace, consistente in 28 punti, per risolvere il conflitto tra Russia e Ucraina. Piano consegnato a quest'ultima insieme a un ultimatum per la sua accettazione, poi ritirato, entro il 27 Novembre.
La situazione è dunque in continua evoluzione, con apparenti progressi, passi indietro, accuse e smentite. Per questa ragione, Giuseppe D'Amato, scrittore e giornalista esperto di Russia, invita a essere cauti.
"La situazione è molto confusa e questo piano non è stato presentato all'opinione pubblica internazionale, ma semplicemente ci sono fughe di notizie, dichiarazioni dei media e dei leader".
Il discusso piano è stato poi ridotto a 19 punti.
"Nel piano originale si parlava di un tetto per l'esercito ucraino di 600mila unità, nella seconda versione di 800mila', spiega D'Amato. "Inizialmente le zone in mano all'esercito ucraino del Donbass dovevano essere consegnate alla Russia, la quale però non poteva portare unità militari al loro interno. Per il contropiano invece la linea del fronte si ferma dov'è".
È un quadro ancora opaco dunque, ma per D'Amato la certezza è che i giocatori principali sentono la necessità di chiudere questa partita, con la differenza che "americani e ucraini lo dicono apertamente; i russi non lo dichiarano ufficialmente ma la situazione generale del Paese fa pensare sia necessario trovare altre soluzioni".





