Nuovi immigrati e sussidi, ecco come cambieranno le regole dal 2022

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Source: Matt King/Getty Images

Coloro che otterranno la residenza permanente a partire dal 1° gennaio 2022 saranno costretti ad aspettare quattro anni prima di poter accedere ai sussidi del governo.


Coloro che otterranno la residenza permanente a partire dal 1° gennaio 2022 saranno costretti ad aspettare quattro anni prima di poter accedere ai sussidi del governo, nell'ambito di un piano della Coalizione per risparmiare 671 milioni di dollari.
 
Si tratta di una delle nuove misure annunciate dal Ministro del Tesoro Josh Frydenberg la scorsa settimana nel discorso di presentazione della legge finanziaria per l'anno 2021-2022.
 
In un'intervista con SBS Italian, Alessia Comandini, avvocato specializzato in diritto d'immigrazione al Comandini Migration Services ha spiegato nei dettagli quali saranno questi cambiamenti. 
 
"Gli immigrati, o comunque coloro che otterranno una residenza permanente e non otterranno i vari benefit prima del 1 gennaio 2022, subiranno un taglio notevole di tutta una serie di incentivi e benefit a cui precedentemente potevano aver diritto", ha affermato Comandini.
 
"Il sistema australiano prevede un waiting period, ovvero un periodo d’attesa per poter richiedere e ottenere questi benefit da parte del Service Australia, e questo periodo d’attesa prevede che bisogna essere residenti in Australia per un determinato periodo di tempo prima di poter richiedere una serie di sussidi", ha spiegato Comandini.  

Attualmente, gli immigrati permanenti hanno diritto a ricevere immediatamente il Family Tax Benefit B, possono ricevere il carer allowance ed il Family Tax Benefit A dopo un anno, mentre devono aspettare due anni per poter poter ricevere altri sussidi come la paid parental leave ed il carer’s payment, o quattro anni per poter ricevere Jobseeker o Austudy. 
 
Comandini ha spiegato che cosa cambierà per quali tipi di sussidi.
 
"Il sistema attuale prevede un periodo di attesa di quattro anni per tutti coloro che sono residenti permanenti e che vogliono ottenere dei benefici come l’Austudy, benefici nel settore del senior health, di Youth Allowance, special benefits, mobility allowance, low income health e così via discorrendo, un periodo di 2 anni di attesa per determinati pagamenti che sono il carer payment, dad and partner pay, parental leave pay, un periodo di attesa di un solo anno per quanto riguarda il carer allowance ed il Family Tax Benefit A e nessun tipo di attesa per il Family Tax Benefit B", ha spiegato Comandini.
 
"Ora con questi cambiamenti legislativi, a partire dal 1 gennaio 2022, verranno equiparati tutti questi benefit e verrà equiparato anche il periodo d’attesa di quattro anni, quindi tutti coloro che diventeranno residenti permanenti e vorranno richiedere questi benefit che abbiamo citato, dovranno comunque attendere quattro anni, il che andrà sicuramente a detrimento delle loro condizioni perché il Family Tax Benefit, il carer payment, il dad and partner pay, il parental leave pay, vanno comunque ad incidere sulle famiglie molto giovani, sulle famiglie con figli, per non menzionare poi tutti gli altri tipi di pagamenti come il Jobseeker, e tutti i vari entitlements per cui bisognerà aspettare comunque quattro anni", ha aggiunto. 

Tipi di visti


Secondo l'agente di immigrazione Alessia Comandini, i titolari di un partner visa saranno tra le persone più colpite da questi cambiamenti.
 
"A mio avviso coloro che subiranno di più questo cambiamento legislativo sono i titolari di un visto partner. Finora c’era la possibilità di ottenere subito determinati pagamenti e benefit senza aver nessun waiting period. Ora anche loro verranno probabilmente equiparati alle altre categorie di visti permanenti e dovranno comunque attendere questo periodo di 4 anni".
 
Questi cambiamenti avranno un impatto anche su persone con alcune tipologie di visti temporanei, ha spiegato inoltre Alessia Comandini.
 
"Ci sono anche tutta una serie di visti temporanei che hanno solitamente diritto a questi benefit e che probabilmente — non è molto chiaro ma probabilmente anche loro — dovranno attendere questo periodo di 4 anni. E questi tipi di temporary visa holders sono temporary protection visa types quindi il Bridging Visa F, humanitarian stay, temporary protection, temporary humanitarian concern, safe haven enterprise, quindi sono persone comunque che sono già più vulnerabili perché appartengono a delle categorie estremamente vulnerabili e particolari. Quindi anche in questo caso dovranno attendere e non è ancora ben chiaro se verranno equiparate a queste altre categorie di residenti permanenti e dovranno attendere 4 anni", ha affermato Comandini. 

Secondo Comandini questa manovra avrà degli effetti negativi sull’immigrazione, che è già calata nettamente a causa del COVID.
 
"È una manovra che sicuramente fa molto discutere soprattutto in vista del fatto che abbiamo un tasso d’immigrazione in caduta libera, dove abbiamo avuto un calo di ben 97mila persone nell’anno finanziario 2021-2021 e si preannuncia un ulteriore calo di ben 77mila persone tra il 2021 e il 2022".
 
"Quindi questa ulteriore manovra contro le persone che sono a mio avviso nella fascia più vulnerabile della popolazione avrà sicuramente degli effetti negativi sull’immigrazione stessa", ha dichiarato l'agente di immigrazione. 
 
ll ministro del Tesoro Josh Frydenberg, in un'intervista con SBS Italian, ha difeso il provvedimento in quanto "coerente con le decisioni che abbiamo preso in passato”.
 
"La nostra politica è coerente con i nostri tentativi già in passato di uniformare i sussidi per le famiglie e i sussidi Jobkeeper, quindi stiamo sostanzialmente uniformando i periodi di attesa. La nostra politica è coerente [con le misure implementate in passato]".
Frydenberg
Il ministro del Tesoro Josh Frydenberg in un'intervista con SBS Italian il 19 maggio 2021. Source: SBS
Nel 2018, la Coalizione ha esteso i tempi di attesa per la maggior parte dei pagamenti governativi a quattro anni, ma ha ritagliato vantaggi fiscali per le famiglie, carers e parental payments nell'ambito di un accordo con il partito laburista.
Ma secondo Fabrizio Venturini, portavoce dell’Italian Network of Melbourne (Nomit), queste ultime misure annunciate nella finanziaria prendono di mira chi non ha una voce alle elezioni.
 
"Sicuramente questa Finanziaria ha dimostrato la solita volontà di cercare di 'spennare l’oca senza farla gridare' ovvero tassando chi non ha voce anche anche perché i cosiddetti nuovi immigrati non potranno votare alla prossima tornata elettorale quindi anche togliere loro 571 milioni di penne — questo è il calcolo che è stato fatto — non avrà nessuna ricaduta negativa in termini di consenso politico da parte del governo", ha affermato Venturini.
 
"Per questo come Nomit da tanto stiamo chiedendo maggiore equità nei confronti di tutti i lavoratori migranti d’Australia che danno il proprio contributo con il proprio lavoro e come contribuenti alla società, ma nonostante questo vengono trattati come cittadini di serie B", ha aggiunto. 
 
Secondo Gabrielle Marchetti, avvocata di JobWatch, molti immigrati sono vulnerabili quando arrivano in Australia e queste misure colpiranno chi avrebbe bisogno di protezione.
 
"Noi di JobWatch siamo molto rattristati. Molti immigrati arrivati da poco sono vulnerabili nella nostra esperienza e necessitano di sostegno e protezione speciale e secondo noi tutti i migranti dovrebbero sentirsi benvenuti in Australia", ha affermato Marchetti ai microfoni di SBS Italian.
 
"Questo è il Paese che hanno scelto per piantare le proprie radici, ed escluderli dai benefici del governo non è un modo per avviare una relazione a lungo termine con persone che vogliono vivere qui in modo permanente, far crescere i loro figli, le loro famiglie e contribuire alla nostra economia e anche al nostro tessuto sociale, quindi esortiamo il governo a riconsiderare questa proposta".
 
Un portavoce della ministra dei Servizi sociali Anne Ruston ha affermato che le misure creeranno un sistema più facile da capire, che "incoraggia ulteriormente l'autosufficienza per i residenti appena arrivati migliora la sostenibilità del nostro sistema di welfare”.
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