Premio Strega 2021: Donatella Di Pietrantonio e il suo Borgo Sud nella cinquina

Donatella Di Pietrantonio

Donatella Di Pietrantonio Source: Stefano Schirato

Mancano ormai pochi giorni all'annuncio del vincitore o della vincitrice del prestigioso Premio Strega. Tra i libri finalisti troviamo anche Borgo Sud, romanzo dell'abruzzese Di Pietrantonio.


Borgo Sud (edito da Einaudi) ritrova adulte le bambine che erano al centro del romanzo precedente, L'Arminuta.

"In realtà fin da quando ho cominciato a scrivere di queste due sorelle, protagoniste della storia, pensavo di raccontare le loro vite fino alla mezza età", spiega la scrittrice al microfono di SBS Italian, "però poi un primo ciclo narrativo mi si era come chiuso tra le mani con la loro adolescenza".

L'Arminuta raccontava la storia di una ragazzina tredicenne che, senza capirne la ragione, viene rimandata (la parola significa: ritornata) alla famiglia d'origine, dopo essere vissuta fin da piccola con genitori che credeva fossero i suoi. Lì conosce i genitori naturali e i fratelli, in un contesto socioculturale molto diverso a quello in cui era cresciuta fino a quel momento.

"Le loro voci erano ancora molto vive e molto attive dentro di me, era come se mi chiedessero di raccontare il seguito di quelle loro infanzie traumatiche, vissute all'interno di una famiglia caratterizzata da una deprivazione affettiva", prosegue Di Pietrantonio.

"Mi sono decisa a raccontare le loro vite adulte e mostrare quelle che io chiamo le conseguenze del disamore, ovvero a quali relazioni adulte si va incontro se si ha un vissuto di questo tipo".
Piero è per me una novità, un personaggio maschile
La voce narrante di Borgo Sud è quella della sorella maggiore, l'Arminuta, che ora ha studiato letteratura ed è sposata ad un giovane di buona famiglia, un compagno attento e affettuoso.
Accanto alle figure delle due donne, unite da un rapporto viscerale ma anche conflittuale, si sviluppa quindi quella nuova del marito, che Di Pietrantonio definisce come "il personaggio che più si evolve nel corso del romanzo, che parte da un punto zero di consapevolezza di sé ma trova il coraggio di trovare un suo percorso".

Una storia abruzzese, anche nella lingua

Come nel precedente romanzo, anche Borgo Sud si svolge per lo più in Abruzzo, regione in cui Donatella Di Pietrantonio è nata e cresciuta e dove ancora risiede. La lingua oscilla tra un italiano standard, anche forbito, e quello quasi dialettale di personaggi come Adriana, ovvero la sorella minore, dei loro genitori e degli abitanti del Borgo.

"È una lingua mediana, un dialetto parzialmente tradotto, ma non è un'operazione fittizia", precisa la scrittrice, "è la lingua di mio padre, per esempio, che avendo avuto una scolarizzazione molto bassa non ha veramente appreso l'italiano, e però nella sua vita ha spesso bisogno di comunicare con gli altri in italiano".
C'è questo sforzo di traduzione quasi, di avvicinarsi alla lingua nazionale, con esiti a volte anche comici
Di Pietrantonio è nata nel 1962 ad Arsita, un piccolo paese in provincia di Teramo dove all'epoca si viveva ancora senza energia elettrica.

"Ho avuto questa infanzia che allora consideravamo anche sfortunata, ma poi mi sono sentita anche un po' fortunata, per aver vissuto e visto di prima mano un mondo che scompariva, con le sue tradizioni, i suoi riti, le sue magie".

Di Pietrantonio ricorda ad esempio di aver visto davvero da bambina la scena di una maledizione che ha incluso in Borgo Sud.

"Da adulta mi sono resa conto di avere depositato nella memoria questo tesoro a cui poter attingere nei miei romanzi", osserva.

"Tre giorni alla settimana sono ancora dentista"

Donatella Di Pietrantonio, che ora vive in provincia di Pescara, ricorda di avere iniziato a scrivere già da bambina, alle scuole elementari, "forse perché in quel luogo era l'unica possibilità che avevo per esprimermi".

Nonostante per lei la scrittura sia stata sempre un'urgenza, una necessità, racconta di essersi "avviata verso una professione più rassicurante per tutti", quella di odontoiatra, che non ha ancora del tutto sospeso nonostante il successo dei suoi romanzi.
"A un certo punto è scattato una sorta di meccanismo 'adesso o mai più', e ho proposto il mio primo romanzo agli editori quando avevo quasi cinquant'anni", ricorda. 

Era Mia madre è un fiume, a cui poi sono seguiti Bella Mia e L'Arminuta, Premio Campiello nel 2017. 

Ora Borgo Sud concorre per il Premio Strega, che verrà assegnato nel corso della finale che si terrà il prossimo 8 luglio al Ninfeo di Villa Giulia a Roma.

Nella cinquina troviamo anche Andrea Bajani, con Il libro delle case (Feltrinelli), Edith Bruck con Il pane perduto (La Nave di Teseo), Giulia Caminito con L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani), ed Emanuele Trevi con Due vite (Neri Pozza).

Ascolta l'intervista a Donatella di Pietrantonio:
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