"La passione per l'italiano? Tutto merito dei Mondiali del 2006"

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James Szabo negli studi di SBS. Credit: Dario Castaldo - SBS Italian

James Szabo, radio producer 31enne di Melbourne con origini ungheresi, racconta come il legame coi nonni materni (e il rigore di Grosso) lo abbiano avvicinato alla cultura del Bel Paese. Oggi sogna in italiano e insegna la lingua di Dante ai figli, Luca e Sofia.


Il cognome tradisce origini ungheresi. Eppure, quando James Szabo apre bocca, l’italiano gli sgorga naturale, con un accento che sembra portare con sé un’eco vagamente romana.

“Il mio amore per l’Italia nasce da bambino”, racconta al microfono di SBS Italian. Merito dei genitori della madre: la nonna, originaria del Gargano, e il nonno, nato a Treviso, che in casa parlavano italiano e tenevano vive abitudini e tradizioni del loro Paese d’origine.

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James Szabo allo Juventus Museum di Torino nel 2015.
“Da loro non imparavo solo parole: imparavo una cultura. Mi chiamavano Giacomo, a volte persino Giacomino. Erano molto legati all’Italia e quel loro amore è passato direttamente a me”.

L’ungherese, invece, è rimasto sullo sfondo: una manciata di parole ascoltate dal padre, qualche visita al club comunitario. “Lo rispetto, ovviamente, ma non sono riuscito a impararlo. L’italiano invece… quello sì, lo sentivo mio”.
Quando gli Azzurri hanno eliminato l'Australia ai Mondiali mi sono sentito veramente italiano
James Szabo
Il colpo di fulmine è arrivato nel 2006, quando James aveva dodici anni. Era l’anno dei Mondiali, per dirla alla Venditti, quelli dello storico ottavo di finale di Kaiserslautern tra Azzurri e Socceroos. Pur soffrendo per l’eliminazione dell’Australia (“per me era rigore, lo difenderò per sempre!”), quella vittoria ha cambia tutto.

“È stato il momento in cui mi sono sentito veramente italiano”, spiega James.
Iniziate le scuole superiori, poi, la scintilla è diventata una fiamma: con molti compagni italoaustraliani, la lingua di Dante si studiava e si parlava ovunque, e James si è sentito finalmente accettato e completamente integrato.

Ma il vero salto è arrivato qualche anno dopo, quando ha deciso di trasferirsi in Italia, alternando tre mesi a Melbourne e tre a Roma, dove la sua ragazza dell’epoca lavorava in un asilo.
Ad un certo punto ho iniziato a sognare in italiano... mi sono svegliato e ho pensato: 'ma che è successo?'
James Szabo
Entrato a far parte di una squadra semiprofessionistica della Serie C di calcio a 5, James - che intanto seguiva online i corsi dell’università di Melbourne - si è ritrovato catapultato in una quotidianità fatta di spogliatoi, compagni di squadra e discussioni animate.

“Se volevo sopravvivere calcisticamente, dovevo parlare italiano. Poi, ad un certo punto, ho iniziato a sognare in italiano... Una mattina mi sono svegliato e ho pensato: 'ma che è successo?' Da quel giorno, ho capito che stavo cambiando davvero”, ricorda.
Da quel momento James Szabo ha deciso di approfondire il tema e legarsi all'Italia e all'identità del bel Paese, anche grazie a tradizioni e piccoli rituali, ma anche a film come "Benvenuti al Sud".

Oggi James vive a Melbourne, lavora come radio producer per 3AW e collabora con il comico James Liotta, con il quale organizza sketch che omaggiano i loro nonni e l’universo italoaustraliano. Il 31enne di origini ungheresi fa anche l’MC per eventi e matrimoni – soprattutto italoaustraliani, nei quali può permettersi battute in stile comunitario.
Gli italiani trovano sempre il tempo per amici e famiglia. È uno stile di vita sano che voglio trasmettere ai miei figli
James Szabo
Soprattutto, ora James è padre di Luca e Sofia. “Non solo frequentano una scuola di italiano, ma a casa con loro parlo italiano, mentre mia moglie si esprime in inglese. Loro accettano tutto con naturalezza: per loro è normale che papà parli così". A distanza di tempo, qualche residuo di romanità gli rimane addosso: “Con mio figlio a volte dico ‘Che stai a guardà?' o mi esce un 'Che stai a magnà'… ormai mi viene naturale”.

La grammatica continua a essere l'aspetto più complicato. “La consecutio temporum… lasciamo perdere”, ride. "Ma voglio insegnare ai miei figli l’italiano, le radici, la storia della famiglia. Gli italiani hanno tante qualità, ma quella che mi ha colpito più di tutte è il modo in cui trovano sempre il tempo per amici e famiglia. Anche questo voglio trasmettergli”.
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James si sente molto vicino alle sue radici italiane. Credit: courtesy of James Szabo
Se gli chiedi perché l’italiano abbia avuto un ruolo così predominante rispetto all’ungherese, James Szabo si ferma un attimo. “Forse per quanti italiani ci sono qui. Ma soprattutto per il rapporto con mio nonno Giovanni Zardo: guardavamo sport insieme, parlavamo d’Italia… credo sia stato lui il motore di tutto”.

Oggi molti australiani che studiano italiano gli chiedono consigli. Lui risponde sempre allo stesso modo: “Film, libri, parlare con qualcuno… basta farlo ogni giorno. Se vuoi imparare davvero una lingua, un modo lo trovi”.
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James in visita a Roma con la mamma, Rosemary.
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