Marco Sperti aveva concluso un progetto importante a Bologna e si trovava a un bivio: restare in Italia o puntare tutto sull’Australia. “Allora non parlavo inglese, solo qualche reminescenza scolastica. Ma ho deciso comunque di fare un salto nel buio”, racconta a SBS Italian.
Nel 2007 Marco ha scelto Darwin come punto di (ri)partenza e la scelta si è rivelata giusta: "In città era in corso un boom edilizio, e il lavoro non mancava. Conoscevo già qualcuno del mio paese, questo mi ha aiutato. Ma la fortuna è stata arrivare al posto giusto nel momento giusto. Ho trovato subito uno sponsor”.
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Marco Sperti ai tempi del militare
I suoi genitori sono stati dei punti di riferimento assoluti. “Mio padre era una persona splendida. Non ha mai alzato la voce con noi, era amato da tutti. Anche mia madre ha sempre lavorato tanto. Il valore del lavoro ci è stato trasmesso, a me in particolare ha dato forza”.
In Australia mi mancano gli odori della cucina italiana, il profumo del pane fresco, i fruttivendoliMarco Sperti
Cresciuto a San Giovanni Rotondo, nel Gargano, in una famiglia numerosa, Marco ricorda con affetto la sua infanzia: "Ho due fratelli e una sorella, io sono il terzo. Da piccoli passavamo le estati nel Salento, dove era nato mio padre”.
“Giocavamo a pallone per strada, cosa che qui i bambini non fanno. Qui mi mancano gli odori della cucina italiana, il profumo del pane fresco, i fruttivendoli, il caffè e il cappuccino la mattina… Ma soprattutto mi mancano le amicizie vere, quelle che ti porti dietro per tutta la vita. Dopo 45 anni sono ancora in contatto col mio suo amichetto d’infanzia, Matteo".
Nonostante il forte legame con la sua famiglia e la sua terra, Marco ha deciso di partire e i suoi genitori non l’hanno ostacolato, anzi. “Avrebbero forse preferito che restassi in Italia, ma mi hanno sempre sostenuto. Io ho cercato di ripagarli qui, con il mio impegno”, spiega Sperti.
Il ritorno in Italia è arrivato solo dopo sei anni. “I primi tempi sono stati frenetici: lavoro, sponsor, cittadinanza. E poi i voli costano sempre di più. Ma adesso cerco di tornare appena posso”.
Adattarsi a una nuova vita non è stato sempre semplice. “All’inizio la lingua era un problema, e non tutti accettavano che un italiano diventasse capocantiere. E poi le abitudini: qui si mangia a mezzogiorno in dieci minuti e si cena alle cinque. La stagione umida è lunga... è come vivere in una sauna”.
Adattarsi all'inizio non è stato facile, ma oggi posso dire che il Northern Territory mi ha dato tantoMarco Sperti
Nonostante le difficoltà, Marco Sperti non si è mai lasciato andare. “Sapevo cosa volevo: restare in Australia. Certo, quando hai un visto temporaneo vivi in un limbo, non puoi fare progetti, non sai se resti o te ne vai. Ma ho tenuto duro”.
A distanza di anni, Marco guarda al suo percorso con gratitudine. “Il Northern Territory mi ha dato tanto. Ho superato il test d’inglese, ottenuto tutti i visti. Non è stato facile, ma è andato tutto liscio. Touch wood, come dicono qui… tocchiamo ferro”,
conclude a SBS Italian.

2011, Marco Sperti ottiene la cittadinanza australiana