Dalla fine della seconda guerra mondiale e fino al 1976, circa 3.700 bambini italiani sono stati dati in adozione negli Stati Uniti. In un momento in cui in Italia le condizioni economiche erano difficili, un'adozione internazionale sembrava a molte famiglie una delle migliori opzioni per offrire ai figli la possibilità di un futuro migliore.
Al già difficile processo dell'adozione, in questi casi andava ad aggiungersi quindi anche il processo migratorio, con le inevitabili complessità della ricerca di una nuova identità in un paese sconosciuto, con una cultura e una lingua sconosciute. Silvia Cassamagnaghi ha parlato del suo lavoro di ricerca al recente simposio "Diaspore italiane" che si è svolto a New York.
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