La settimana della moda italiana torna in presenza

fashion week

Source: Camera Nazionale della Moda Italiana/Facebook

I brand della moda italiana tornano a sfilare dal vivo per la prima volta dopo essersi lasciati alle spalle la pandemia e le passerelle in formato digitale.


Da oggi fino al 27 settembre a Milano torna la Fashion Week, che per 42 marche significa tornare a presentare le collezioni dal vivo e tornare a far vivere ai propri ospiti l’atmosfera e quell’esperienza che per mesi era stata possibile sono attraverso lo schermo.

“Si respira una grande voglia di ripartire. Lo abbiamo appena visto con la settimana dedicata al Design italiano [un’edizione post pandemica straordinaria che ha preso il posto di quella che solitamente di svolge ad Aprile a Milano] e lo si vedrà anche in questi giorni", racconta la giornalista Giuliana Matarrese ai microfoni di SBS Italian.

Alcuni cambiamenti che la pandemia ha imposto sembrano destinati a rimanere nel destino della moda italiana.

"Il COVID ha accelerato alcune tendenze già in divenire, sopratutto per quello che riguarda le vendite sui canali digitali. I brand dei grandi gruppi come LVMH o Kering erano già pronti, mentre quelli più piccoli si sono dovuti adattare velocemente", ha spiegato l'esperta di moda.
Il lockdown e la pandemia hanno imposto il cambiamento di alcuni canoni estetici, ma hanno anche concesso un momento di riflessione ai protagonisti di un settore che, per sua stessa natura, impone da sempre ritmi di consumo frenetici e poco sostenibili.

"I grossi brand si stavano da tempo preparando ad un approccio lavorativo più eco-friendly; Gucci ad esempio è diventato carbon neutral, lanciando una serie di progetti che compensino i livelli di inquinamento ambientale che il brand produce", continua Matarrese.

"Bisogna fare molta attenzione; una collezione proposta con materiali riciclati fa credere che ci sia un grosso impegno da parte del brand per produrre in maniera sostenibile, quando magari non è del tutto vero".

Secondo la giornalista questo discorso riguarda anche l’inclusività di una casa di moda.

"Non mi interessa solamente cosa il brand mostri in passerella, facendo sfilare modelle che si differenziano esteticamente dal modello caucasico, mi interessa sapere quante persone appartenenti a minoranze lavorano in quegli uffici, occupano ruoli di responsabilità, sentendosi inclusi", conclude.

Ascolta l'intervista a Giuliana Matarrese:
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti. 

Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.

Notizie e informazioni sono disponibili in 63 lingue all'indirizzo www.sbs.com.au/coronavirus

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