Tessera sanitaria agli iscritti AIRE al costo di 2000 euro, chi ne beneficia?

Various pills and capsules placed on euro banknotes beside a stethoscope, symbolizing healthcare costs and medicine expenses.

Diverse pillole e capsule posizionate su banconote in euro accanto a uno stetoscopio, a simboleggiare i costi dell'assistenza sanitaria e le spese per i medicinali. Source: Moment RF / Nata Serenko/Getty Images

Una proposta di legge in Italia intende estendere l'accesso al Servizio Sanitario Nazionale agli italiani residenti all'estero, ma non gratuitamente.


In Italia, la Camera dei Deputati ha approvato in prima lettura una proposta di legge che prevede una nuova possibilità per i cittadini italiani residenti all’estero e iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani residenti all’estero), ovvero quella di poter accedere all’assistenza sanitaria pubblica in Italia: questo però avrebbe un costo annuale di 2 mila euro.

La proposta arriva dalla maggioranza di governo, ma ha avuto un sostegno bipartisan: i sì sono stati 139 (arrivati da maggioranza, PD, Alleanza Verdi Sinistra, Italia Viva e Azione), gli astenuti 22, e c'è stato soltanto un no.
Secondo Andrea Di Giuseppe, deputato di Fratelli d'Italia e primo firmatario della legge, si tratta di un "passaggio epocale" affinché i residenti all'estero smettano di essere cittadini di serie B, ma secondo il senatore Francesco Giacobbe, eletto per il PD nella circostrizione estero, è vero il contrario: "se un cittadino italiano ha diritto al Sistema Sanitario Nazionale, dovrebbe averne diritto in ogni caso, chi risiede in Italia o chi risiede all'estero".

"C'è una grossa domanda di costituzionalità, ma anche una domanda di logica", commenta ai microfoni di SBS Italian Francesco Paolucci, professore di economia e politiche sanitarie all'Università di Bologna in Italia e all'Università di Newcastle in Australia.

Paolucci ricorda infatti come, attualmente, chi è iscritto all'AIRE è tenuto a ritrasferire la residenza in Italia dopo avervi trascorso tre mesi continuativi, recuperando il pieno accesso alla sanità pubblica: così facendo, il pagamento del premio, richiesto esclusivamente ai residenti all'estero, a suo parere non sarebbe più necessario.
Sorprende moltissimo il fatto che mettano un prezzo alla sanità, perché questo è il vero dato politico di questa riforma.
Francesco Paolucci, professore di economia e politiche sanitarie all'Università di Bologna in Italia e all'Università di Newcastle in Australia.
Secondo il professor Paolucci, si tratta sostanzialmente di "un cambio di rotta rispetto a quella che era la logica del Sistema Sanitario Nazionale: stanno dicendo che la sanità d'ora in avanti può essere mercificata, in qualche modo privatizzata, e gli individui devono partecipare, con un premio, come si fa con i sistemi assicurativi".

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