Australia, il paradosso del gas

TORRENS ISLAND POWER STATION

Un'immagine dell'impianto di Torrens Island, vicino ad Adelaide, chiuso nel 2023 dopo oltre 50 anni di attività Credit: MATT TURNER/AAPIMAGE

Perché il Paese è uno dei maggiori esportatori di gas al mondo ma il costo dell'energia e delle bollette continua ad aumentare per milioni di famiglie? Ne parliamo con il professor Max Tani, con il quale affrontiamo anche il tema del costo del denaro.


L’Australia è uno dei maggiori esportatori di gas al mondo, eppure milioni di famiglie pagano bollette sempre più care. Al riguardo, preoccupa anche la decisione dell'esecutivo Albanese di non prorogare i sussidi governativi per calmierare i prezzi, e quindi la sensazione che l'aumento dei costi dell'energia possa innescare una nuova spirale inflazionistica.

Negli ultimi tre anni, le tariffe elettriche sono già salite di oltre il 30% in Queensland e in New South Wales, del 25% in Western Australia e del 20% in Victoria. Alla radice del problema c’è una scelta industriale dell'azienda Santos, che 10 anni fa decise di raddoppiare le sue esportazioni, nonostante avesse riserve insufficienti.

Clicca sul tasto "play" in alto per ascoltare l'analisi del professor Massimiliano Tani

RBA RATE DECISION
Michele Bullock, governatrice della Reserve Bank of Australia, nell'ultima conferenza dell'anno Source: AAP / DAN HIMBRECHTS/AAPIMAGE
Di fronte alla carenza di gas, la Santos iniziò a drenare il mercato interno, creando il paradosso attuale: vendere all’estero anche la porzione di gas destinata agli australiani, tanto che talvolta il gas “australiano” costa meno fuori dai confini nazionali che in patria.

Che cosa intende fare il governo per correggere questa deformazione del sistema, mentre la domanda cresce più della capacità produttiva, e i risultati si riflettono sulle bollette? Intervenire sul lato dell’offerta è difficile e lento; intervenire sulle esportazioni implica scontrarsi con colossi energetici che generano miliardi di entrate fiscali.
In questo scenario, non incentivare l'uso delle energie rinnovabili significa darsi la zappa sui piedi
Massimiliano Tani
"A differenza degli Stati Uniti, l'Australia non gode di un'autonomia e di una credibilità internazionali sufficienti. Quel che il governo potrebbe fare sarebbe introdurre una tassa sulle esportazioni di gas, con i cui profitti potrebbe finanziare la riduzione delle tariffe", spiega Massimiliano Tani, professore di finanza dell'Università del NSW di Canberra.

Intanto la Reserve Bank, riunitasi per l’ultima volta nel 2025, ha deciso di non toccare i tassi, fermi al 3,6%. Ma l’inflazione — risalita al 3,8% negli ultimi mesi — ha costretto la Banca a interrompere la politica espansionistica e lascia presagire aumenti del prezzo del denaro nei prossimi mesi.
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CARLO OREGLIA

08:32 siete sempre all'ascolto del programma italiano di Radio SBS, questa mattina in compagnia di Carlo Oreglia e Dario Castaldo. È arrivato il momento di parlare di economia, quindi noi lo facciamo con l'esimio docente di finanza dell'University of New South Wales di Canberra

CARLO OREGLIA

Massimiliano Tani che è con noi in diretta, buongiorno Max.

MASSIMILIANO TANI

Eccoci qua non sentivo per cui non so se è normale, quindi buongiorno a voi due e buongiorno a tutti gli ascoltatori.

CARLO OREGLIA

allora Max iniziamo con l'ultima riunione del 2025 della Reserve Bank per decidere sul tasso di interessi.

CARLO OREGLIA

Alla vigilia era praticamente unanime il consenso sull'opzione, nessun movimento, insomma rimaniamo fermi come dei cervi, in una strada con gli abbaglianti. la nostra posizione da cervo era quella del 3,6 percento da parte, appunto questo è il tasso di interesse attuale, così è infatti è stata la decisione sui tassi è arrivata ieri dopo che la Reserve Bank, aveva iniziato il 2025 con un taglio dei tassi, seguito da altri due tagli nei mesi successivi,

CARLO OREGLIA

ma l'aumento nell'ultima parte dell'anno dell'inflazione che appunto è arrivata al 3,8 percento ha dato una brusca frenata a questa politica di riduzione dei tassi. Max com'è cambiata l'Australia dal gennaio scorso allora?

MASSIMILIANO TANI

Ma allora è diventata un'Australia un attimino più resistente da un punto di vista economico, perché bene o male le incertezze del Covid se ne stanno andando via,

MASSIMILIANO TANI

anche se lentamente, per cui la nostra inflazione è diminuita. Però è arrivato l'uragano Trump che ha messo tariffe e costrizioni e noi siamo un paese esportatore, ma soprattutto importatore e quindi soffriamo di questo. La banca centrale ha quindi visto l'aumento dell'inflazione dicendo c'è ancora tanta incertezza, per cui vediamo che

MASSIMILIANO TANI

Appunto i prezzi stanno aumentando in diverse parti, dell'economia e i segnali non sono per una discesa dell'inflazione, quindi non sono per ridurre i tassi di interesse, tra l'altro hanno anche cambiato il modo in cui calcolano l'inflazione, per cui tra le cose che dicono e anche quelle di ma non sappiamo bene se le nuove se la nuova misura di inflazione funziona o no, per cui facciamoci questo Natale tranquilli al 36 percento, poi vediamo il prossimo anno che succede.

MASSIMILIANO TANI

Certo è che appunto l'incertezza Trump con le tariffe e non le tariffe non andrà via non andrà via certamente velocemente. Noi continuiamo ad avere una politica di non politica per quanto riguarda che cosa facciamo, per esempio con l'energia, quindi come possiamo dare con energia a basso costo

MASSIMILIANO TANI

per le nostre industrie, anche per le per le persone, anzi dove vediamo dei risparmi, andiamo a mettere delle tasse, tipo l'utilizzo dell'energia per chi si mette i pannelli solari, per cui, insomma, di incertezza ce n'è, d'incertezza ce ne mettono anche i nostri politici, per cui la banca centrale,

MASSIMILIANO TANI

più che dire restiamo lì, non facciamo niente, mi sa che non possa fare altro.

CARLO OREGLIA

Max, ci è arrivato un commento proprio in diretta per te, una domanda per per Max.

CARLO OREGLIA

La domanda è, come hai una società consumistica che ora ci dice che si deve spendere di meno per abbassare l'inflazione? Che è un po' il quello che si chiedono tutti, insomma, se anche tu hai detto le ragioni per cui l'inflazione sale sono esterni, perché dobbiamo pagarci noi con i nostri soldi?

MASSIMILIANO TANI

Perché ahimè, l'inflazione viene calcolata su quello che viene consumato, per cui, ahimè, quello fa parte del del modo in cui l'inflazione viene viene misurata e in un'economia come quella australiana, la principale fonte di spesa annuale è la spesa per consumi, per cui,

MASSIMILIANO TANI

è un po' mettere tutte le erbe dentro lo stesso fascio, ma se tu riduci la fonte principale di spesa, indipendentemente da andare a capirne qual è la causa per cui la gente spende di più, ecco lì che hai meno pressione su questo,

MASSIMILIANO TANI

che poi succede nel resto dell'economia. Certo è che, ripeto, lì è dove bisognerebbe avere un attimino più di se vuoi volontà di lungo periodo da parte dei nostri politici di dire vabbè, andiamo a cercare di capire che cosa effettivamente succede. Magari i prezzi dell'energia sono troppo alti, magari non abbiamo un piano, una decisione di cosa vogliamo fare dell'energia perché continuiamo a rimbalzare

MASSIMILIANO TANI

la palla tra le energie rinnovabili e quelle non rinnovabili, e tutto questo fa sì che i prezzi della benzina non scendano, che il costo dell'energia per produrre continua a essere alto e se i costi di produzione sono alti, ahimè, anche quelli di vendita sono altri, per cui noi consumatori, siamo sempre di fronte a prezzi che sono più alti, il problema non è nostro che andiamo

MASSIMILIANO TANI

a consumare di più perché vogliamo mangiare fuori due volte a settimana e compriamo due polli invece che uno. Il problema è che ormai il mezzo pollo oggi costa come un pollo di ieri.

DARIO CASTALDO

Max a proposito di spirale inflazionistica, il governo ha annunciato che non prorogherà i sussidi

DARIO CASTALDO

sulle bollette e in questa situazione si teme un'ulteriore spirale inflazionistica, quantomeno un'ondata di rincari. Negli ultimi tre anni tra l'altro i prezzi dell'energia elettrica nel Queensland e New South Wales, sono aumentati del 32 percento, in Western Australia del 25 percento, in Victoria del 20 percento, alla radice del problema, una delle concause è sicuramente la decisione di Santos che 10 anni

DARIO CASTALDO

fa ha deciso di raddoppiare le sue esportazioni, nonostante le riserve di gas fossero insufficienti. Quando ha scoperto di essere di essere a corto di gas, Santos ha di fatto deciso di saccheggiare il mercato interno per massimizzare i profitti all'estero. Quindi si vende all'estero anche la parte australiana, con il paradosso che talvolta comprare il gas australiano al di fuori dei nostri confini è più conveniente e più economico, quindi

DARIO CASTALDO

cosa sta pensando, cosa sta considerando il governo per ovviare a questo problema?

MASSIMILIANO TANI

Ma sta pensando, sta pensando sostanzialmente due cose, quindi, come hai detto tu il problema è che appunto 10 anni fa questa grossa compagnia privata ha deciso di raddoppiare, il volume di esportazioni di gas e non soltanto tu raddoppi il volume di esportazione, ma firmi dei contratti che rendono queste esportazioni, obbligatorie, per cui la Santos ha un obbligo di esportare,

MASSIMILIANO TANI

quindi ha dei contratti che dicono tu devi esportare questo. Quando le tue riserve non ci sono dici vabbè dove le vado a prendere le vado a prendere,

CARLO OREGLIA

dal mercato interno. Ecco era proprio era proprio quello il problema della Santos, han firmato i contratti, hanno deciso di raddoppiare e poi non avevano abbastanza gas.

MASSIMILIANO TANI

E certo, e quindi hanno detto vabbè, da dove li prendiamo e li prendiamo degli australiani e e chi pensa agli australiani dice vabbè ci penserà il governo in qualche modo, a noi non è che gli interessi più di tanto.

MASSIMILIANO TANI

Per cui il problema non è tanto di Santos che è una un'azienda privata e fa quello che deve fare. Quindi se il suo obiettivo è massimizzare i profitti, li massimizza. Il problema è che abbiamo ripeto ancora dei politici che magari vedono

MASSIMILIANO TANI

soltanto alle prossime elezioniamo vabbè, tanto questi contratti sono contratti decennali. Chissà che cosa succederà a 13 anni è importante mantenere la cadrega, quindi la sedia alle prossime elezioni e io non faccio niente, ci penserà qualcun altro, per cui il fallimento vero e proprio lì è veramente della della classe dirigente che

MASSIMILIANO TANI

non riesce a vedere oltre, ahimè, le prossime elezioni.

CARLO OREGLIA

Ma scusa, Max, tecnicamente sarebbe possibile per il governo dire no c'è un tot di gas che deve essere assolutamente destinato al mercato interno.

MASSIMILIANO TANI

No, no, no, cioè lo può dire, però non lo può fare. Quindi il classico caso di tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Perché?

MASSIMILIANO TANI

Perché nel momento in cui tu in governo intervieni in accordi internazionali e privati, metti a rischio la tua credibilità internazionale. E visto che noi dipendiamo

DARIO CASTALDO

esattamente quello che ha fatto Trump negli ultimi mesi.

MASSIMILIANO TANI

Visto che noi, ahimè dipendiamo per i nostri investimenti, per il capitale di cui abbiamo bisogno, per il mutuo delle nostre case, i soldi non vengono raccolti in Australia, cioè una parte viene raccolta in Australia, ma una gran parte viene

MASSIMILIANO TANI

dall'estero dobbiamo stare attenti. Gli Stati Uniti sono in una posizione completamente diversa, perché anche se fanno come quello che vogliono, cosa sta succedendo adesso con Trump, loro hanno una superiorità particolare che viene data dal fatto di avere i dollari, per cui se ci dovesse essere

MASSIMILIANO TANI

mancanza di dollari e tu chiami la Banca centrale americana e dici vabbè, stampa un po' di soldi in modo tale che li dai in giro qui lo possono fare. Noi non possiamo, quindi non abbiamo l'autonomia,

MASSIMILIANO TANI

la capacità gestionale che possono avere gli Stati Uniti fino a quando tutto il resto del mondo crede nell'economia americana. Noi, ahimè, dipendiamo dall'estero, in gran parte dagli Stati Uniti, per quanto riguarda importazioni di capitale, per avere nuovi progetti, per avere nuove, infrastrutture, per ripeto, finanziare i mutui, che poi ci arrivano in casa e quindi zitti e buone da quella parte e prendiamo quello che viene, per cui l'uniche le uniche alternative che,

MASSIMILIANO TANI

appunto il nostro tesoriere ha e dire vabbè, cosa facciamo? Magari facciamo aprire nuove miniere, nuovi giacimenti di gas perché in Australia ce ne sono, però lì vai a toccare tutto un problema di, ma allora cosa facciamo con l'ambiente, cosa non facciamo, rinnovabili, non rinnovabili, eccetera.

MASSIMILIANO TANI

Oppure la cosa più semplice vabbè, magari mettiamo una tassa sulle esportazioni in modo tale che possiamo, se non altro, raccogliere qualche soldo da tutto questo benessere che noi esportiamo, ahimè, a spese nostre. Ti faccio ancora notare la contraddizione

MASSIMILIANO TANI

del nostro governo dove dice vabbè chi sì chissà cosa facciamo con le con il settore privato di esportazione, però, per chi vive in Australia, perché non li tassiamo di più, per cui anche lì le nostre belle energie rinnovabili che abbiamo, vengono non vengono incentivate, che è una cosa folle, quindi dai la zappa sui piedi, non su un piede solo, ma su entrambi.

CARLO OREGLIA

Allora grazie per essere stato con noi Massimiliano. Tani. Ci risentiamo la prossima settimana.

MASSIMILIANO TANI

Va bene, grazie a te e tutti gli ascoltatori, buona giornata.

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