Tra le cosiddette Blue Zone, le aree del mondo dove la concentrazione di centenari in buona salute è eccezionalmente alta, spicca la Sardegna, che con i suoi 22 centenari ogni 100.000 abitanti vanta il triplo della media europea. Ma perché sull'isola si vive così a lungo?
Promosso dall’Associazione Culturale Sarda di Melbourne con il sostegno della Regione Sardegna e della Camera di Commercio italiana del Victoria e della Tasmania, il Longevity Project esplora proprio le radici della straordinaria longevità sarda, spiegando anche quali aspetti di quel modello possono essere esportati dall'altra parte del mondo.
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Dietro i numeri, ci sono infatti una serie di ingredienti fatti di gesti quotidiani, di relazioni, di rituali e di cibo genuino. Ad illustrarli è Simonetta Bazzu, maestra di panificazione e ambasciatrice delle tradizioni gastronomiche isolane, arrivata in Australia per una serie di incontri e laboratori che hanno unito cucina, racconto e memoria.
"Il vero segreto non è solo cosa mangiamo, ma il tempo che passiamo insieme mentre lavoriamo e cuciniamo" spiega Simonetta, ricordando come in Sardegna fare il vino o preparare la pasta non sia un gesto solitario ma un rito familiare, comunitario, quasi sacro.
Cucinare insieme è il momento migliore per la mente. E quando la mente sta bene, il corpo la segueSimonetta Bazzu
"Quando le donne fanno la pasta, si impasta tutte insieme, si chiacchiera, ci si confida, e quando la mente sta bene, il corpo la segue", rivela Simonetta Bazzu a SBS Italian.
Il Longevity Project traduce questi principi in esperienze pensate per il pubblico australiano: laboratori di pasta, degustazioni guidate di prodotti sardi, incontri sul valore del lavoro manuale e del "movimento naturale".

Una splendida immagine della Sardegna
"Fondamentalmente quello che offro è qualità del tempo. Riporto le persone indietro di cent’anni con gesti semplici, pochi strumenti, le mani nella farina e la testa libera dal telefono".
Nel suo villaggio, recuperato pietra su pietra, accoglie visitatori da tutto il mondo e giovani sardi curiosi di riscoprire un sapere che rischiava di perdersi.
"Per vivere a lungo e in salute bisogna mangiare poco e bene, ma soprattutto amare" racconta, riassumendo in poche parole la lezione dei centenari della Barbagia, al cuore della longevità sarda.
Legumi, frutta e verdura di stagione, un bicchiere di Cannonau, l’attività manuale e la fede: da noi si ringrazia Dio in ogni gesto, dal raccogliere il grano al fare la pastaSimonetta Bazzu
In Australia, queste storie hanno trovato una platea particolarmente ricettiva, soprattutto tra le comunità di origine italiana che da decenni mantengono un legame forte con la Sardegna.
A Melbourne, la presenza di Simonetta Bazzu alla Italian Festa ha riunito generazioni diverse, dagli emigrati di lunga data ai giovani nati o cresciuti down under, tutti accomunati dalla nostalgia per l’isola e dalla curiosità per i suoi nove segreti per una vita lunga e sana.
"È stato commovente vedere persone che sono via da trent’anni parlare ancora in sardo, mangiare come in Sardegna ed emozionarsi davanti a un piatto di pasta fatto insieme", racconta.
Se Simonetta porta con sé il lato più intimo e quotidiano della longevità sarda, a inquadrare il progetto dal punto di vista associativo è Mauro Sanna, vicepresidente della Sardinian Cultural Association of Melbourne.
Mauro, che nella capitale del Victoria gestisce un bar molto frequentato dai giovani, vede in questo ponte tra Mediterraneo e Australia un’occasione per unire la comunità e farla sentire parte di qualcosa di vivo.
"È un tema caldo e attuale: non parliamo solo del passato, ma di come oggi, nel 2025, si possano ricostruire relazioni e contesti comunitari", specifica.
La vera sfida è non dover scegliere tra vivere a lungo o vivere bene, ma far sì che l’una cosa completi l’altraMauro Sanna, vice presidente dell'associazione culturale sarda di Melbourne
L’idea è articolare il Longevity Project in attività legate ad ognuno dei nove "segreti": un aperitivo con un bicchiere di vino buono e un pasto condiviso per parlare di alimentazione, una camminata o una gita fuori porta per riscoprire il movimento naturale, o ancora incontri dedicati alla socialità e al volontariato per rinsaldare i legami.
"Stiamo raccogliendo persone interessate, costruendo una base di contatti da coinvolgere in eventi che tengano alta l’asticella delle intenzioni. Perché non basta coinvolgere le persone una sola volta: bisogna che ognuno trovi un senso nel tornare, nel far parte di una comunità", aggiunge Mauro Sanna.

Simonetta Bazzu e Mauro Sanna Credit: Courtesy of Mauro Sanna
Per lui, la longevità non è una somma di anni, ma il risultato di pratiche che i “centenari di ieri” mettevano in atto con naturalezza: comunità, cibo genuino, gratitudine e spiritualità.
L'obiettivo è portare in Sardegna gli australiani interessati conoscere il nostro stile di vita e a vivere queste esperienzeMauro Sanna, vice presidente dell'associazione culturale sarda di Melbourne
Simonetta Bazzu, dal suo borgo gallurese, aggiunge un’ultima immagine: "Poche ore passate insieme, a impastare o a fare il vino, che restano impresse per sempre nei ricordi di chi partecipa".
In quel tempo denso, condiviso, c’è forse il vero segreto che il Longevity Project prova a esportare anche in Australia: la felicità sta nel sentirsi parte di una storia, di una famiglia allargata che unisce Sardegna e Australia sotto il segno di una vita più lunga proprio perché più piena e degna di essere vissuta.

Il grafico dei segreti della longevità dei sardi Credit: Courtesy of Mauro Sanna












