"Direi che è stato un anno abbastanza intenso per la politica britannica e decisamente dominato dalla Brexit, la tormentata uscita dall'Unione Europea che era stata decisa dal referendum del 2016 e che nel 2019 non è stata ancora realizzata", spiega ai microfoni di SBS Italian la corrispondente da Londra, Nicol Degli Innocenti.
Un 2019 che era iniziato con una prima ministra in difficoltà e che si è concluso con un diverso primo ministro che saluta l'anno in trionfo.
"L'anno si è aperto con Theresa May come primo ministro. Aveva raggiunto un accordo di massima per definire l'uscita della Gran Bretagna che però poi è stato sconfitto per ben tre volte in parlamento".
Dopo le dimissioni di Theresa May, presentate a giugno, Boris Johnson ha vinto la sfida con Jeremy Hunt ed è diventato primo ministro.
Ma dopo una fase iniziale del suo mandato dettata da insuccessi e polemiche - soprattutto per il suo tentativo di sospendere il parlamento bocciato dalla Corte Suprema - Johnson ha ottenuto la possibilità di andare ad elezioni anticipate.
"Johnson è arrivato alla vittoria dopo essere riuscito a raggiungere quello che sembrava impossibile: un altro accordo con l'UE leggermente diverso da quello della May", spiega Nicol Degli Innocenti.
E dopo aver presentato in nuovo accordo in parlamento ha ottenuto il via libera a elezioni anticipate e, dopo una campagna elettorale segnata dalla Brexit, ha ottenuto, il 12 dicembre, una vittoria netta:
"Johnson ha trionfato con una maggioranza di 80 seggi in governo, la maggioranza più ampia dai tempi della Thatcher nell'87, e quindi ha iniziato il suo 'regno' da premier con l'impegno a realizzare la Brexit entro il 31 gennaio" ha spiegato la corrispondente da Londra.










