La Società Dante Alighieri del South Australia ha organizzato il Festival Italiano del Cinema di Genere, con una due giorni dal titolo L’età d’oro dell’horror e del thriller italiano (1970–1980).
Fabrizio Capigatti, grafico, fumettista e sceneggiatore, nonché membro della Dante Alighieri del SA, ci ha presentato il regista di cui verranno proiettati tre lungometraggi che fecero scuola: Lucio Fulci. Suoi sono City of the Living Dead, Zombie Flesh Eaters e Zombie 3.
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La locandina del cortometraggio che sarà proiettato nell'ambito della manifestazione ad Adelaide. Credit: Tobia Berti
"Quello che apprezzo dell'horror è il fatto che è il genere che ti aiuta più facilmente a parlare di temi anche più importanti usando l'elemento orrorifico come una metafora".
La parte interessante di tutti questi film [italiani] era la parte visiva, e come con bassissimi budget erano in grado e capaci di avere delle intuizioni artistiche geniali.Fabrizio Capigatti
"Per City of the Living Dead [di Lucio Fulci], io credo che il miglior biglietto da visita è quello che disse Quentin Tarantino in un'intervista, definendolo probabilmente il suo film horror preferito", aggiunge.
Insomma, che si sia appassionati del genere o no, secondo Fabrizio Capigatti l'horror italiano è un genere che merita di essere visto.
"In quegli anni noi abbiamo fatto veramente scuola, e, per tutti gli appassionati o anche gli aspiranti autori di oggi, è un patrimonio artistico che, secondo me, va riscoperto, a prescindere dal fatto che uno sia fan o meno dell'horror".
Per maggiori informazioni sulle proiezioni del 5 e 6 dicembre, visitate il sito della sala cinematografica.





