Il 2 dicembre 2023 veniva lanciato in orbita SpIRIT (Space Industry – Responsive – Intelligent – Thermal), il primo microsatellite frutto della collaborazione tra Italia e Australia. Due anni dopo il Principal Investigator della missione spaziale del progetto, Michele Trenti, ha festeggiato l'importante ricorrenza nel corso di una cerimonia alla University of Melbourne, riassumendo gli obiettivi raggiunti e dando spazio anche agli sviluppi futuri.
In occasione della Giornata Nazionale dello spazio, che si celebra il 16 dicembre, il ricercatore Paolo D'Avanzo di INAF—Osservatorio Astronomico di Brera ci racconta come Chips contribuirà a sviluppare ulteriormente quanto già ottenuto da SpIRIT.
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Il professor Michele Trenti (a destra) davanti a un modello dello SpIRIT, nel corso della celebrazione dei due anni in orbita del micro satellite. Credit: SBS Italian
"Questo satellite [SpIRIT] ha lo scopo in orbita di rivelare quelle che sono le più potenti esplosioni cosmiche, i cosiddetti gamma ray burst, i lampi di luce gamma, che è poi il mio principale campo di ricerca", spiega D'Avanzo al microfono di SBS Italian.
I lampi di luce gamma sono le più potenti esplosioni cosmiche che noi conosciamo. Sostanzialmente in pochi secondi liberano tanta energia quanto ne liberano tutte le stelle della nostra galassia in un secolo.Paolo D'Avanzo
"L'idea è di costruire un qualcosa che faccia seguito a questo satellite. Ed è anche per questo quindi che sono venuto qui [a Melbourne] per cercare di rafforzare questa collaborazione", prosegue il ricercatore.
"L'occasione era anche la giornata dello spazio italiana, quando si celebra il lancio del nostro primo satellite, avvenuto nel 1964".
Il nuovo micro-satellite si chiamerà Chips, e permetterà di tracciare con ancora maggior precisione i lampi di luce gamma, come chiarisce D'Avanzo: "avrà la qualità di poterli localizzare con precisione e dire non solo 'c'è stato un evento', ma 'è successo proprio lì', come quando si punta un dito, e dare un'indicazione di quanto è distante".




